Si tratta di un atto politico, che non ha alcuna conseguenza pratica, ma che far riflettere il presidente della Regione, Rosario Crocetta. L'accusa rivolta dai consiglieri provinciali al commissario Giammanco è la sua continua assenza in consiglio rispetto alle discussioni importanti, come il dibattito su Airgest e Megaservice, ma è chiaro che dietro questo "ammutinamento" si nasconde anche la voglia della politica di tornare ad occuparsi della gestione delle cose della Provincia. Desiderio, quest'ultimo, difficile da attuare, perchè a meno di clamorosi sviluppi, pare difficile, al momento, che a Marzo si torni al voto per l'elezione del nuovo presidente della Provincia. Ma tutto è in fase di sviluppo. Il commissario viene messo sotto accusa anche per non avere revocato gli oltre 800.000 euro di che l`amministrazione Turano ha distribuito prima delle dimissioni del presidente, lo scorso 30 Agosto. Rispetto alla volontà politica del consiglio di annullare tutto per evitare di dissanguare l'ente, Giammanco ha risposto che non poteva fare nulla perchè si trattava di delibere di finanziamento tecnicamente corrette, e lei non voleva o non poteva entrare nelle scelte del suo predecessore. E' stata la stessa Giammanco, però, che in ottica di una politica di spending review, ha anche deciso di riorganizzare l'ente provincia, razionalizzando i settori, e "congedando" i dirigenti che erano stati nominati da Turano.
Ieri l'ordine del giorno è stato trasmesso a Crocetta. "Probabilmente superfluo ma giusto sottolineare – si afferma fra l’altro nella nota di trasmissione a firma del Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma - che l’avere assunto una decisione politicamente ed istituzionalmente così forte, totalmente condivisa e sottoscritta dagli esponenti di tutti i gruppi consiliari, sta a significare l’assoluta necessità di procedere celermente alla nomina di un nuovo Commissario Straordinario considerata l’indifferibile urgentissima esigenza di potere fare affidamento su di una conduzione amministrativa dell’Ente che, sia pure “tecnica” come quella commissariale, abbia nel contempo l’irrinunciabile qualità di una presenza in loco molto più continua ed impegnata nonché la fondamentale prerogativa di una maggiore disponibilità al confronto e al dialogo con gli organi elettivi dell’Ente".
Dichiara il presidente del consiglio provinciale, Peppe Poma: "Nello svolgimento dei necessari rapporti istituzionali fra i gruppi consiliari ed il Commissario Straordinario dell’Ente Provincia non si è mai registrato quel sufficiente livello di collaborazione e di corresponsione di responsabilità che pure dovrebbe caratterizzare la democratica conduzione di ogni pubblica amministrazione nel superiore interesse del territorio di pertinenza".