Si prevede meno tensione, anche perchè sui rifiuti tutti sono d'accordo, maggioranza e opposizione, sul fatto che il servizio di gestione integrata dei rifiuti costi troppo (la città versa all'Ato ogni anno 14 milioni di euro) e che i risultati non siano all'altezza delle aspettative. Differenti, chiaramente, sono le proposte. Il Sindaco di Marsala, che ha piazzato ai vertici dell'Ato due suoi uomini di fiducia, Tumbarello e Provenzano, sottolinea i miglioramenti nel servizio che ci sono stati negli ultimi periodi. “Abbiamo diffidato la Società a rinforzarne l’organico con almeno altre trenta unità - dichiarò a Settembre il Sindaco - e siamo pronti a rescindere il contratto se il numero degli operatori non sarà urgentemente adeguato alle evidenti esigenze di una città territorio qual è Marsala. Come è stato verificato, infatti, è impensabile che l’Aimeri impieghi personale di gran lunga inferiore rispetto ad altri Comuni dell’ATO, più piccoli per estensione e popolazione”.
Dall'opposizione, invece, si insiste sugli sprechi e sui costi. Costi che si riversano sui cittadini e che sono destinati ad aumentare. La nuova tassa che prenderà il posto dell'attuale Tarsu, la Tares, sarà molto più cara per il contribuente, perchè mentre fino ad ora l'obiettivo della Tarsu è di raccogliere l'80% della spesa per i rifiuti (il resto lo mette il Comune con fondi propri, ogni anno), la Tares prevede la copertura del costo del servizio al 100%. Ciò significa per il cittadino un aumento delle imposte. L'unica soluzione è quella di aumentare la base imponibile, cioè dare una caccia all'evasore, ma da questo punto di vista non ci sono provvedimenti significativi da parte dell'Amministrazione Comunale. E pensare che, nella vicina Petrosino, uno scrupoloso controllo dei registri ha permesso di riscontrare una serie di imprese che non pagavano la tassa sui rifiuti da quattro - cinque anni.
L'ultima novità è la grossa crisi di liquidità che investe Aimeri, la società del gruppo Biancamano che ha vinto l'appalto dell'Ato Tp 1 Terra dei Fenici per la gestione del servizio. Una crisi che ha portato al mancato pagamento degli stipendi, con gli operai che hanno più volte dichiarato lo stato di agitazione, e l'Ato stessa che si è dovuta sostituire ad Aimeri per il pagamento degli stipendi arretrati ed evitare uno sciopero che porterebbe al collasso il territorio.
In contemporanea si registra il dato che, nonostante gli investimenti pubblicitari dell'Ato, nel centro storico di Marsala la raccolta differenziata è prossima allo zero. Va un po' meglio nelle contrade. Ma i cittadino non differenziano, e a nulla sono valse finora, oltre le discutibili azioni di sensibilizzazione dell'Ato, anche le ronde dei vigili urbani, che hanno cominciato a multare i marsalesi sorpresi a gettare i rifiuti fuori dagli orari consentiti o in maniera differenziata. Multe che oscillano tra i 50 e i 300 euro.
Nel frattempo cambia totalmente il servizio di raccolta differenziata a Marsala.
A partire da Lunedì 11 Febbraio, infatti, comincerà il nuovo servizio di raccolta differenziata notturna per il centro urbano della città di Marsala, mentre dal 25 febbraio verranno rimossi tutti i cassonetti stradali fino ad oggi utilizzati per il conferimento dei rifiuti RSU (i rifiuti solidi urbani indifferenziati). Questi ultimi verranno raccolti, così come già avviene per le altre tipologie di rifiuti, con il sistema del porta a porta.
“L'auspicio - affermano i liquidatori dell'Ato Tp1 - è quello che tale rimodulazione porti consistenti benefici sia al Comune di Marsala che indirettamente allo stesso Ambito Territoriale Ottimale Tp1, in considerazione del fatto che il Comune di Marsala, da solo apporta circa il 40% della quantità di rifiuti dell'intero Ambito (che comprende anche i comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, San Vito lo Capo, Valderice)”.
“L'invito a collaborare – proseguono i liquidatori Provenzano e Tumbarello - viene rivolto a tutta la cittadinanza, affinché si adegui alla nuova metodologia di raccolta differenziata, che, potrà comportare benefici economici ma anche un miglioramento del decoro urbano, evitando il frequente abbandono dei rifiuti”.