La richiesta dell’istituzione di una commissione di inchiesta sui rifiuti arriva dopo il consiglio comunale aperto della scorsa settimana proprio sulla questione rifiuti. In quell’occasione, uno dei commissari liquidatori dell’Ato Antonio Provenzano, aveva sottolineato delle discordanze tra il contratto stipulato tra il comune di Marsal e Ato e il capitolato d’Appalto tra Ato e Aimeri.
Nel documento vengono affrontati alcuni punti critici del sistema rifiuti a Marsala. Dall’aumento della spesa, da 7 a 14 milioni di euro annui che il comune versa all’Aimeri per la raccolta rifiuti. I consiglieri sottolineano che “non vi sono iniziative volte a incrementare la raccolta differenziata, ad esempio attraverso sgravi fiscali, ai cittadini virtuosi”.
Nel documento inoltre viene fatto un esplicito invito all’Ato Tp1 Terra dei Fenici. “A rivedere la strategia di raccolta rifiuti, affinchè possano diventare risora e rivoluzionare la nostra insostenibile economia; a realizzare un impianto di compostaggio prevalentemente in area rurale, vicino ai luoghi di utilizzo degli agricoltori; collocare piattaforme ecologiche, per incrementare la raccolta differenziata, utilizzando sistemi computerizzati presenti ma al momento non funzionanti, che permetterebbero sgravi fiscali per i cittadini”. Nella nota viene anche affrontato il tema dei lavoratori dell’Aimeri chiedendo di “attenzionare i contratti dei lavoratori per capire se il livello di inquadramento dei dipendenti sia corretto, alla luce delle numerose vertenze sindacali, e se vi sono casi di mobbing nei confronti di lavoratori che hanno ricorso all’azienda”. I consiglieri contestano anche la poca trasparenza dell'Ato, che non ha - cosa invece prevista dalla legge - un albo pretorio on line, e non aggiudica alcune delle gare per i servizi e le forniture con gare o procedure ad evidenza pubblica. Quindi, sotto molti aspetti, è impossibile controllare i costi, e non c'è trasparenza.
Singolare è inoltre che firmatari del documento non sono soltanto i consiglieri di opposizione, ma anche due della maggioranza che sostiene in aula la giunta del sindaco Adamo: Giuseppe Cordaro e Guglielmo Anastasi.
Tra i firmatari di opposizione, Pino Milazzo, Alessandro Coppola, Antonio Augugliaro, Giuseppe Carnese, Vanessa Titone, Francesca Angileri, Rosanna Genna, Alfonzo Marrone, Salvatore Di Girolamo.
L'unica voce che si leva a favore della gestione dell'Ato Tp 1 a Marsala è quella dell'Udc (partito del Sindaco Adamo e dei due liquidatori della società d'ambito, Provenzano e Tumbarello). Il gruppo Udc in Consiglio comunale ha espresso infatti «apprezzamento» per la «rimodulazione» del servizio di raccolta differenziata «così come voluto dal Comune di concerto con l'AtoTp1». In una nota a firma del capogruppo Luigia Ingrassia si afferma: «Riteniamo che tale modifica potrà sensibilmente migliorare non solo il decoro urbano con il sistema della raccolta notturna, ma soprattutto la percentuale della stessa raccolta differenziata con la rimozione dei cassonetti. Non avevamo dubbi sulla ventata di novità che avrebbero portato i liquidatori Provenzano e Tumbarello». Entrambi nominati, lo scorso luglio, dal Comune principale socio dell'Ato.
«L'auspicio del gruppo consiliare dell'Udc - conclude la nota - è quello di poter continuare sul percorso di rinnovamento e spending review avviato a cui deve necessariamente legarsi la collaborazione della cittadinanza». Il nuovo corso prevede raccolta differenziata notturna (a partire dall'11 febbraio) e rimozione (dal 25) di tutti i cassonetti della Rsu. La raccolta notturna dei rifiuti è stata disposta sia per avere una città più pulita al sorgere del sole, che per evitare gli attuali intasamenti nel traffico causati dai mezzi dell'Aimeri. Provenzano e Tumbarello invitano i cittadini a collaborare, affermando che «la nuova metodologia di raccolta differenziata potrà comportare benefici economici e un miglioramento del decoro urbano».