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08/02/2013 05:27:24

Politiche 2013. Crocetta lanciatissimo: "Supereremo anche il Pd". Ultimi sondaggi prima del voto

 L'obiettivo è triplice: da un lato garantirsi la maggioranza all'Ars, e in questo senso già a quota 46 Crocetta ci è arrivato; poi, fare vincere il centrosinistra, prendendo il premio di maggioranza al Senato in Sicilia, che poi rischia di essere quello che fa vincere l'intera posta alle elezioni politiche, ed infine rafforzare il suo movimento, "Il Megafono", a scapito del Pd. In questo senso Crocetta sembra essere convinto: "Al Senato in Sicilia prenderemo più voti del Pd". E già si stanno studiando le mosse per le prossime elezioni amministrative: Crocetta punta a presentare liste del Megafono nei Comuni e nelle province dove si vota, e magari avere anche dei propri candidati Sindaci e presidenti. Nel frattempo si gode il gruppo parlamentare che si è formato all’Ars, sotto la regia dell’ex-ministro Cardinale, composto da otto deputati: Picciolo (capogruppo), Anselmo (vicecapogruppo), Forzese, Tamajo, Savona (tesoriere), Vullo, Lo Giudice e Greco. L’obiettivo immediato è quello di contribuire alla conquista del premio di maggioranza per il centrosinistra. Il movimento, infatti, si muove nell’area del Pd e si è confederato con «il Megafono» per rafforzare all’Ars il presidente della Regione, Crocetta. Il nuovo soggetto politico sarà presente con proprie liste alle prossime elezioni amministrative, con candidati nei Comuni e nelle Province: «Stiamo operando - ha sottolineato Cardinale - in piena sintonia con la segreteria nazionale del Pd per fare in modo di allargare l’area moderata nell’ambito del centrosinistra». Le elezioni politiche del 24-25 febbraio saranno un vero banco di prova. Cardinale ha stimato in cinquantamila voti l’apporto che potrebbero dare i parlamentari del gruppo. Stante i calcoli degli addetti ai lavori, in termini assoluti, la differenza di voti fra centrodestra e centrosinistra sarebbe di circa tredicimila voti. Se la stima di Cardinale fosse esatta, il premio di maggioranza, che in Sicilia vale 14 seggi, sarebbe appannaggio della coalizione che sostiene la candidatura a premier di Bersani.
Un’operazione che l’ex presidente della Regione, Lombardo, ha definito: «Il più grande mercato delle coscienze mai avvenuto in politica». Ma per Cardinale, «Lombardo è l’ultimo che può parlare di mercato della politica. Questo gruppo nasce per iniziativa del presidente della Regione, con provenienze di area democratica, popolare e cattolico-riformista. Sarà luogo di approdo di quanti ripensano la loro posizione politica e vogliono, senza tradire la propria cultura, continuare il loro impegno collocandosi nel centrosinistra». Ma per il segretario regionale del Pds- Mpa, Piscitello, «alla Regione vi è ormai un problema di legalità. Una banda organizzata ha avviato in modo scientifico un’operazione di acquisizione di esponenti dell’opposizione per farli passare alla maggioranza e inaugura il gruppo dei “cambia-casacca”. Siano certi che la Procura della Repubblica aprirà d’ufficio un’inchiesta per verificarlo. Da parte nostra, arriverà comunque nei prossimi giorni un esposto circostanziato sulla vicenda».

CASINI. "Noi non siamo la stampella di nessuno. Bersani ha la sua coalizione con Vendola prenda la maggioranza a Camera e Senato se ne è capace. Più di questo non possiamo dire". Lo ha ribadito il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a una manifestazione elettorale a Enna, tappa del suo tour di due giorni nella Sicilia orientale. "Non è che quest'area politica - ha aggiunto - è nata per essere stampella, perché noi non saremmo stati di questa partita e Monti non sarebbe salito in politica se il suo traguardo fisse stato così miserando. Noi lavoriamo per vincere. Non vinceremo, vincerà Bersani? Auguri, governi...". "Il discorso è semplice, se poi non vince a quel punto si apre un discorso diverso - ha sottolineato Casini - ma noi non abbiamo avuto l'ordinazione del medico di andare al Governo. Io sono l'unico esponente politico che è stato all'opposizione sia dei governi Prodi che di quelli berlusconi, per cui figuriamoci se il problema nostro oggi è trovare un piccolo strapuntino e qualche poltrona. Non ci interessa. Questo è un problema che avranno gli altri. Noi siamo tranquilli e sereni". "Bersani dice che vince è pienamente legittimo che voglia vincere - ha chiosato Casini - auguri e poi governi con Vendola".

I SONDAGGI.  Sia pur ridimensionato rispetto alle settimane scorse, il tasso di astensionismo e di indecisione resta piuttosto alto. Se ci recasse oggi alle urne, circa 11 milioni e mezzo di italiani, il 24% degli aventi diritto, potrebbero restare a casa. Sul voto del 24 e 25 febbraio pesa anche il numero degli indecisi: oltre 7 milioni di elettori non hanno ancora compiuto una scelta. È uno dei dati che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, per il programma Otto e Mezzo, prima del black out previsto dalla legge elettorale. 

“A dare il segno dell’instabilità del mercato elettorale, in presenza di un’offerta politica non più bipolare come nel 2006 e nel 2008, è anche – sostiene il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – il numero di quanti ammettono che nei prossimi giorni potrebbero cambiare idea: oltre un quinto degli elettori ammette di prendere oggi in considerazione più di una lista. A rendere più evanescente il consenso contribuisce anche il Porcellum, la legge elettorale in vigore con le liste bloccate: il 47% dei cittadini orienterà la sua scelta prevalentemente sul candidato Premier o leader della coalizione; poco più di un terzo sceglierà il partito, meno di un elettore su cinque – conclude Pietro Vento – deciderà il suo voto in base ai candidati in lista per la Camera o il Senato a livello locale”.

L’istituto Demopolis ha analizzato il consenso attuale e potenziale alle 2 principali coalizioni: a 16 giorni dal voto, il Centro Sinistra si attesterebbe al 33,6%, il Centro Destra al 28,5%. Molto significativo appare anche il bacino potenziale dei due schieramenti, che raggiunge il 40% per la coalizione di Bersani ed il 34% per quella di Berlusconi.
“Nell’analisi dei flussi elettorali, principale argine alla rimonta del Centro Destra è il Movimento 5 Stelle che – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - otterrebbe oggi il 18,1%, con un consenso in crescita di circa tre punti nelle ultime due settimane. Grillo appare in grado di intercettare l’insofferenza di buona parte degli elettori che sembrano voler premiare l’assoluta contrapposizione agli schemi tradizionali della politica”. In lievissima flessione, la coalizione di Mario Monti, attestata oggi al 13,6%, e Rivoluzione Civile di Ingroia al 4,1%. All’1,4% la lista di Oscar Giannino.

L’attuale vantaggio garantirebbe a Bersani la maggioranza alla Camera. Secondo la simulazione effettuata dal Barometro Politico Demopolis per il programma de LA7 condotto da Lilli Gruber, il Centro Sinistra conquisterebbe oggi 340 seggi. 128 deputati andrebbero al Centro Destra, 80 al Movimento 5 Stelle, 64 all’area dell’attuale Premier. 18 seggi infine a Rivoluzione Civile: un dato ovviamente vincolato al superamento della soglia del 4%.

L’esito delle prossime elezioni si giocherà anche sul numero dei seggi attribuiti al Senato in base ai premi di maggioranza regionali. Se si votasse oggi, la coalizione PD-SEL vincerebbe nella maggior parte delle regioni, il Centro Destra conquisterebbe i 14 seggi del Veneto. Se vincesse in Lombardia ed in Sicilia, il Centro Sinistra avrebbe la maggioranza a Senato con 169 seggi; se perdesse invece in entrambe le regioni, si fermerebbe a 145 seggi, lontano dalla soglia necessaria di 158 senatori. Vincendo in Sicilia, ma non in Lombardia, il Centro Sinistra si fermerebbe a circa 154 seggi.
La vera partita si giocherà dunque in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente incerte nelle quali l’Istituto Demopolis registra una situazione di sostanziale parità: circa un punto di vantaggio per Bersani su Berlusconi in Sicilia, con il Movimento 5 Stelle di Grillo non molto distante. Appena 1 punto di margine per l’asse Lega-PDL sul Centro Sinistra in Lombardia. Potrebbero essere poche migliaia di voti a determinare il risultato a Palazzo Madama.

Gli indecisi, ma anche Grillo e Monti, le principali forze in grado di attingere in modo trasversale ai bacini dei due principali schieramenti, si riveleranno determinanti per l’esito della competizione elettorale. “A 16 giorni dal voto – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – il distacco tra Centro Sinistra e Centro Destra è di poco più di 5 punti percentuali: circa un milione e 800 mila voti separano oggi le due coalizioni”. La fotografia, scattata oggi dal Barometro Politico Demopolis, è destinata ad essere profondamente modificata da altri 16 giorni di campagna elettorale. 

VENDOLA. Nichi Vendola, Presidente di Sinistra Ecologia e Libertà, sabato 9 febbraio 2013, alle ore 16,30 incontrerà i giornalisti ad Alcamo presso il Centro Congressi Marconi, in Corso IV Aprile.

ALTRI APPUNTAMENTI. Si terrà invece oggi alle 11,30 nella sala conferenze dell’Hotel Erice la conferenza stampa del leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Idv è al fianco di Antonio Ingroia e di «Rivoluzione Civile». Il numero due della lista Franco La Torre ha incontrato i giornalisti per far conoscere le ragioni ed il progetto del magistrato palermitano. Nella lista per la Camera (Sicilia 1) è dietro lo stesso Ingroia.  Oggi alle 19 il senatore del Pdl Antonio D’Alì incontra gli elettori nel comitato elettorale di Piazza Scarlatti.