Poi, però, alle 16 e 30 era già festa al comitato elettorale di Antonio D'Alì. Per l'elezione - che lo porta ad essere uno dei pochi parlamentari del Pdl senza soluzione di continuità dal 1994 - per la vittoria del centrodestra in Sicilia, e per un risultato nazionale che, per come si erano le messe cose solo due mesi fa, sa di vittoria. E mentre Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara del Vallo, e suo concorrente interno, faceva trapelare a Mazara, alla vigilia del voto, di voler votare per il Movimento Cinque Stelle, D'Alì tiene in piedi la baracca, dimostra che Trapani è uno scoglio al quale il centrodestra si può sempre aggrappare, e si atteggia a padre nobile: "Invito gli altri senatori eletti con me - è il suo primo messaggio - a lavorare insieme per il territorio". Già sottosegretario agli Interni, presidente uscente della Commissione Territorio e Ambiente, è difficile che stavolta D'Alì abbia un incarico al Senato, ma per lui va bene così. Era importante esserci: D'Alì, nel 1994, è stato il fondatore di Forza Italia, la tessera numero 4, e per un breve periodo anche il responsabile economico del partito (del quale pare sia stato uno dei principali finanziatori). Tant'è che mentre Nicola Cosentino è stato sollevato dalla candidatura con il Pdl, tra mille polemiche, in virtù delle inchieste giudiziarie sui rapporti tra camorra e politica in Campania, D'Alì è stato candidato ugualmente nonostante al momento sia imputato in un processo per concorso esterno in associazione mafiosa a Palermo.
Il centrodestra, insomma, in Sicilia Occidentale, è lui. E' sopravvissuto a tutte le stagioni. E ha azzeccato molti risultati. E' stato anche Presidente della Provincia, dal 2006 al 2008, con il 55% dei consensi al primo turno.
D'Al' ringrazia Berlusconi "per lo sforzo straordinario" e commenta così il successo del Movimento Cinque Stelle: "E' un effetto della grande protesta per la crisi economica". Sul centrosinistra, invece, "il Pd paga il peso di una proposta politica debole,e anche Crocetta esce dal voto fortemente ridimensionato". Nelle concitate fasi della festa del dopo - voto D'Alì ha voluto ringraziare tutto il suo staff "che è stato con me in ogni incontro". Ieri poi la sua analisi del voto:
In Sicilia abbiamo sempre valutato, come coalizione, di conseguire un consenso che superasse il 30 per cento e che desse la certezza della vittoria e del premio di maggioranza. Credo però che sia necessario sottolineare, perché straordinario ancora una volta, il successo del PDL a Trapani città e nell'hinterland, e di questo non posso che ringraziare i cittadini trapanesi.
La ripartizione in tre grandi blocchi del voto di domenica e lunedì indica, paradossalmente, anche se oggi il Paese appare ingovernabile, una semplificazione del quadro politico tradizionale che di fatto ha rifiutato l'ipotesi centrista e confermato il gradimento dell'elettorato sul bipolarismo. Infatti la terza grande forza che si è inserita, il Movimento 5 Stelle, non è il portato di una proposta politica ma è il risultato di una protesta: in alcune zone di Italia, certamente, contro la "malapolitica"; in questa zona molto di più contro lo stato di crisi economica che attraversano le famiglie e soprattutto i giovani. Anche la differenza tra Camera e Senato è su questo molto indicativa.
Quello che si deve fare è comprendere il significato di questo voto; aprire molto di più alle istanze dei giovani e di chi attraversa momenti di difficoltà economica ma non solo con iniezioni di carattere tradizionale, assistenziale ed economico, ma soprattutto con grande capacità innovativa di rilancio di nuove idee e di adeguamento di questo nostro Paese che è un po' vecchio alle dinamiche più moderne dello sviluppo e dell'inserimento dei giovani in un mondo culturale che noi abbiamo un po' sclerotizzato. Non voglio giustificare il voto di protesta ma tener conto che ha le sue valide motivazioni che vanno superate attraverso con una forte politica di coesione sociale.
È per queste ragioni che ritengo importante che le nuove forze politiche, soprattutto i loro nuovi esponenti in Parlamento, facciano squadra anche con noi che abbiamo maggiore esperienza del fatto politico, e forse anche del fatto territoriale: per affrontare quegli interventi che possano rilanciare questo territorio attraverso una strategia di eccellenza. È il significato dell'appello che ho già rivolto ai colleghi neo eletti, ma soprattutto il significato dell'appello che rivolgo ai giovani ed alla società civile perché insieme si possano trovare le soluzioni allo stato di disagio che il Paese sta vivendo.
Ruolo fondamentale, credo, debba svolgere ancora una volta la cultura: attraverso la formazione dei giovani e la pretesa che il mondo del lavoro e le Istituzioni si aprano alla meritocrazia "vera" più di quanto fino ad ora non si sia fatto.
La riposta che il territorio trapanese ha dato al PdL mostra che il in qualche modo abbiamo già saputo interpretare queste esigenze e che si confida nella guida del PdL perché questa progettualità di Trapani e della sua provincia possa essere confermata e rilanciata. Se non ci fosse stata la presenza di un PdL efficace sul territorio la protesta avrebbe travolto il PdL così come ha travolto il Pd ed i partiti di centro.