Un provvedimento, quello dell'ex primo cittadino, adottato dopo che i tecnici del Genio civile rilevarono la precarietà strutturale e statica degli immobili. Ventiquattro le famiglie sfrattate, alle quali il Comune continua a concedere un contributo mensile per pagare l'affitto delle case nelle quali attualmente vivono.
Il finanziamento fu concesso in virtù di un accordo di programma e fu un quinto di quanto concesso dallo Stato alla Sicilia (25 milioni per le proposte ritenute ammissibili) per l'edilizia abitativa. La vicenda degli alloggi popolari di via Mazara risale a molti anni fa, quando il disciolto Ises ne cominciò la costruzione, peraltro, mai completata. Poi, la proprietà degli immobili fu acquisita dall'Istituto Autonomo Case popolare. La vicenda ebbe inizio nel 1957, quando, il Comune cedette l'area all'Unrra-Casas e al Ministero dei Lavori pubblici per la costruzione di alloggi (quattro palazzine), mai completati per il fallimento dell'impresa che vinse l'appalto. Nel 1977, poi, il Comune requisì le palazzine per assegnarle a famiglie bisognose.