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14/05/2013 07:19:42

Vini siciliani, conclusa la missione di internazionalizzazione in Brasile

 Le ventuno cantine siciliane hanno dato vita, presso il Melia Jardim Hotel di San Paolo, a una manifestazione rivolta ai più importanti operatori di settore del mercato sudamericano e finalizzata alla promozione delle eccellenze vinicole del  “Born in Sicily”.

Con un mercato di oltre 190 milioni di possibili consumatori, il Brasile è in prospettiva una realtà di sicuro interesse per i produttori siciliani. Attualmente il reddito della popolazione in Brasile è in crescita del 6,3% all’anno e contribuisce a far aumentare la classe media, possibile consumatrice di vini importati. Nella distribuzione locale operano diversi operatori con caratteristiche e modalità operative differenti: dalle grandi organizzazioni internazionali di vendita (GDO) come Carrefour e Walmart, ai gruppi di distribuzione brasiliani, fino a una serie innumerevole di piccole catene regionali. Un forte incentivo è inoltre dato dall’aumento costante dei ristoranti italiani di alto livello, molto apprezzati dal consumatore brasiliano. In questo contesto è da segnalare l’aumento costante delle iscrizioni a corsi di sommelier, che crescono in media del 30% all’anno.

L’import di vino del Brasile ha registrato un costante aumento negli ultimi anni, fenomeno dovuto in particolare alla valorizzazione del Real, alla mancanza di una produzione locale diversificata e all’aumento del potere di acquisto. Le importazioni sono state nel 2010 pari a 195 milioni di euro, equivalenti a 71 milioni di litri di vino. Inoltre tra il 2005 e il 2010, la crescita delle importazioni in valore ha superato la crescita in volume, mostrando una propensione a migliorare la qualità del consumo. La tendenza per il 2013 è un aumento costante delle importazioni di vini di qualità.

Come afferma Daniele Messina, a capo della delegazione siciliana guidata dall’IRVOS:il Brasile si conferma essere un mercato in piena espansione per il vino siciliano. E' un paese che esprime importanti opportunità per le aziende del vino di qualità, purché la Sicilia faccia sistema, integrando il valore aggiunto di un Brand con una strategia di promozione e di presidio del mercato concreta ed efficiente, centrata su standard di elevata competitività. Il consumatore brasiliano del vino di qualità esprime un alto contenuto qualitativo e di territorio. Possiede una matrice di riferimento culturale che guarda all'Europa e all'Italia in particolare, anche in forza del posizionamento sociale raggiunto complessivamente dalla comunità d'origine italiana in quel paese. I nostri progetti – aggiunge Michéle Shah, consulente del programma di internazionalizzazione dell’IRVOS -devono tenere in conto questo contesto di riferimento e unire tutte le forze - aziende, istituzioni, associazioni datoriali e professionisti - per segnare visibilmente la presenza su quel mercato dei vini prodotti nell'isola. Selezionare i vini per fascia di prezzo, farne conoscere le qualità organolettiche specifiche e distintive, presentarne l'unicità dei territori di produzione sono i capisaldi di un'azione che deve superare i limiti dell'episodico è diventare un appuntamento fisso del vino siciliano nella città di San Paolo". 

 

Il profilo dei consumatori brasiliani è molto variegato, la crescita dell’economia del Brasile negli ultimi anni ha fatto gonfiare due classi sociali. La prima,  quella dei milionari, oggi conta circa 200 mila persone in tutto il paese. La seconda, la nuova classe media, prima inesistente, conta oggi circa 90 milioni di persone ovvero poco meno della metà della popolazione del paese. Un reddito pro capite che sta crescendo del 6,3% l’anno e l’apprezzamento del cambio li ha dotati di un discreto potere di acquisto: queste famiglie, con un’alta propensione al consumo tipica del brasiliano, sono quelle che, con una certa frequenza, acquistano e consumano vino di qualità.

Nel corso del seminario di presentazione del Mercato del Vino in Brasile  rivolto ai produttori siciliani, Christian Burgos diGruppo Adega ha illustrato l’andamento e le dinamiche di questo mercato in forte espansione. Oggi il vino italiano è un playmaker di primo piano, con opportunità di crescita e di sviluppo per le produzioni, soprattutto del Sud d'Italia, in quanto regioni come il Piemonte e la Toscana, sono ampiamente rappresentate, con pochi spazi per nuovi inserimenti. Al contrario la Sicilia trova una buona accoglienza tra i buyer che hanno scelto di puntare sul vino italiano, proprio in forza dell'identità che questi vini richiamano. I consumi prevalenti riguardano, infatti, i vini rossi, con una netta preferenza per quelli strutturati e corposi ma eleganti e morbidi. Una descrizione quasi perfetta delle nostre più pregiate produzioni autoctone, a bacca rossa, come il Nerello Mascale e Cappuccio dell'Etna, Il Frappato di Vittoria o i Nero d'Avola della fascia sud occidentale della Sicilia.

 

Grande  attenzione per le due Masterclass curate da Arthur Azevedo, Presidente dell’Associazione Sommelier Brasiliana,e dedicate ai top wine delle aziende siciliane partecipanti. Entrambe i due appuntamenti hanno registrato una forte affluenza di operatori specializzati, buyer e giornalisti. Una serie di appuntamenti che hanno permesso ai produttori siciliani di raccogliere le informazioni necessarie per elaborare le migliori strategie di intervento nel mercato sudamericano e, dall’altro lato, agli operatori locali di conoscere la variegata produzione vinicola siciliana: una terra che piace perché trasuda storia, paesaggi indimenticabili e una immensa cultura gastronomica. Un bilancio positivo: una missione in cui la Sicilia è riuscita ancora una volta a dimostrare il valore del brand Born in Sicily e a fare sistema grazie ad una partecipazione convinta e così numerosa.

 

Di seguito l’elenco delle cantine vinicole che hanno partecipato alla missione in Brasile: Abraxas, Benanti, Cambria, Cellaro, Colomba Bianca, CVA Canicattì, Disisa, Duca di Salaparuta, Fondo Antico, Geraci, Gulfi, Nicosia, Planeta, Rapitalà, Spadafora, Brugnano, Curto, Tasca D’Almerita, Tenimenti Zabù, Terre di Giurfo, Terrazze dell’Etna