“Il nostro obiettivo è quello di diffondere la cultura della legalità, della trasparenza, della correttezza ed imparzialità attraverso comportamenti improntati al rifiuto di ogni forma di illegalità- afferma il Sindaco- ci riempie di soddisfazione sapere che siamo uno dei primi comuni ad adottare un codice cosi importante che fornirà un ulteriore garanzia sulla correttezza del nostro operato.”
Il codice prevede tra i principi che sindaco ed assessori si impegnino a conformare la loro condotta ai doveri istituzionali di servire la comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza nel rispetto del buon andamento ed imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sancite dall’art.54 della Costituzione. Il codice prevede che l’Amministratore non può accettare doni che superino il valore massimo di 100 euro annui, né da dipendenti, né da professionisti, né da privati o da fornitori. L’Amministratore non può aderire ad associazioni, categorie o gruppi, in virtù delle quali acquisisca un vantaggio personale da cui egli partecipa, anche nei casi in cui detta appartenenza non generi le incompatibilità previste dalle legge. Tra gli obblighi previsti quello della trasparenza, assumendo le decisioni nella massima trasparenza, respingendo qualunque pressione indebita, rendendola pubblica ed eventualmente anche ricorrendo ad un’azione penale a tutela della Pubblica Amministrazione. In presenza di indagini relative all’attività dell’Ente, il Sindaco e gli Assessori devono assicurare la massima collaborazione con le autorità giudiziarie, fornendo tutta la documentazione e le informazioni utili all’attività degli inquirenti, assicurando analoga collaborazione da parte degli uffici. In caso di rinvio a giudizio o di misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, il Sindaco e gli Assessori si impegnano a dimettersi. In caso di rinvio a giudizio, per i reati sopra elencati di dipendenti o altri amministratori dell’Ente, il Sindaco e gli Assessori si impegnano a promuovere la costituzione di parte civile della propria Amministrazione nel relativo processo. Gli Amministratori che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del Titolo II del libro secondo del codice penale, si impegnano a dimettersi immediatamente senza attendere la notifica da parte dell’Ente.