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24/07/2013 09:00:00

Quella strana targa per Borsellino a Castelvetrano

 Si è tenuta ieri a Castelvetrano una cerimonia di intitolazione dell’auditorium "Paolo Borsellino ed agenti della scorta", che si trova all’interno del Baglio Florio, dentro il parco archeologico di Selinunte.

 Erano presenti, oltre al Sindaco Errante,  anche la Direttrice del Parco, dr.ssa Caterina Greco, il Capo di Gabinetto dell’Assessorato Ai BB.CC.IS, dr. Gaetano Pennino, ed il coordinatore regionale di Libera, Umberto Di Maggio. "Siamo particolarmente soddisfatti che la proposta che avevamo lanciato al dirigente regionale Campo l’anno scorso sia stata felicemente accolta- ha detto il Sindaco- l’odierna intitolazione ha una valenza duplice perché da una parte sancisce quell’apertura al territorio del Parco Archeologico che è indispensabile per la crescita turistica, e conferma quel percorso di legalità che questa città ha intrapreso nel lontano 1993 e che viene portata avanti con assoluta fermezza convinti come siamo che questa sia la giusta rotta da seguire".

La targa è curiosa. Lo racconta Egidio Morici: 

Una curiosa targa per Paolo Borsellino e agli agenti della scorta. L'auditorium del parco archeologico di Selinunte, borgata di Castelvetrano, città di Matteo Messina Denaro, è stato intitolato a loro. Nella targa c’è una poesia di William Ernest Henley, con tanto di data di nascita e di morte del poeta. Date che però non sono presenti per Borsellino, né tanto meno per gli agenti della scorta che non vengono nemmeno nominati. La poesia è particolare: si intitola Invictus (imbattuto), ed era usata da Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante l'apartheid. Cose che capitano. Distrazioni. Come la strana data di morte di Paolo Borsellino in quella targa in suo onore insieme a Falcone, nell’ex villa Garibaldi: “19 luglio 2002”. E’ lì da due anni. Se davvero Paolo Borsellino sarebbe morto 10 anni più tardi, forse oggi le cose sarebbero diverse.   Ecco di seguito il testo della targa commemorativa (si fa per dire):   Dal profondo della notte che mi avvolge buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe ma l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell’anima mia.
  (Invictus, di William Ernest Henley Gloucester, 23 agosto 1849 – 11 luglio 1903) Ricordando Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Selinunte, 23 luglio 2013
A chi fa realizzare targhe e si scorda i nomi, glieli ricordiamo per il futuro:
Agostino Catalano, 
Claudio Traina, 
Emanuela Loi, 
Fabio Vincenzo Li Muli
Eddie Walter Cosina