«Per quanto mi riguarda non ho nulla da farmi perdonare. Da sempre mi ripugnano i moralismi e i moralisti soprattutto quando invocano la piazza per riti medievali di ordalie. I duri e puri, che troppo spesso si ritengono portatori inconfutabili della verità, è opportuno che si sottomettano alle sentenze della magistratura, vero baluardo della nostra vista civile e democratica. Ribadisco la fiducia nella magistratura e stigmatizzo al contempo atteggiamenti, associazione di immagini e dichiarazioni pubbliche volte a turbare la normale attività amministrativa e che rendono ad oggi compromessa se non impossibile ogni ipotesi di civile confronto pubblico. Mentre ritengo indispensabile quello con la città tutta sui problemi reali nella ricerca di soluzioni condivise».