E dai. Paolo Ruggirello, il deputato regionale trapanese eletto con gli autonomisti e oggi passato con la maggioranza di Crocetta (il gruppo si chiama "Articolo 4") ci riprova, e ripesca un suo vecchio pallino: la sanatoria delle case costruite abusivamente entro i 150 metri dal mare in Sicilia. La legge prevede il loro abbattimento, Ruggirello vuole cambiare la legge. E per farlo parla, elegantemente, di "riordino delle coste". Ruggirello capisce che ci sono "critiche e polemiche", ma è più forte in lui la volontà di "necessità di disciplinare un settore in subbuglio, per il quale vige una sola norma di oltre 50 articoli, piena di contraddizioni". La proposta normativa di Ruggirello consta di appena due articoli. Come si fa a farla passare? Il trucco è inserirla in un piano straordinario per il lavoro (!) che il governatore Crocetta ha ricevuto da Lino Leanza, leader del movimento Articolo 4, durante la conferenza programmatica che si è tenuta lo scorso week end a Gardini Naxos.
La legge sul riordino delle coste è stata al centro di una riunione che si è tenuta a Palermo alla presenza dei deputati del movimento Articolo4, Ruggirello, Sammartino e Sudano, dell’Assessore al Territorio Mariella Lo Bello, dei dirigenti Gullo e Messina. “Il principio resta chiaro – dice Ruggirello – non è una sanatoria, per la quale la regione non ne ha competenza, ma si tratta della definizione di un piano di riqualificazione e di recupero delle coste che interviene per priorità”. Nelle intenzioni di Ruggirello ci sarà "un primo intervento di abbattimento degli scheletri e degli immobili entro i 150 mt dal mare. Per la restante parte, che viene comunque acquisita a patrimonio pubblico, bisognerà fissare i parametri per un possibile utilizzo alternativo. Il piano di riqualificazione, potrebbe, seguire il principio di utilità sociale e di controllo dell’erosione che consentano di chiedere un intervento, anche, della Comunità Europea. Questo comporterebbe l’avvio di una piccola economia in grado di far lavorare le imprese di competenza. L’iniziativa parlamentare non può che essere strettamente coordinata dall’Assessorato Territorio e Ambiente, che già qualche mese fa ha condotto uno studio capace di tracciare un quadro dettagliato dell’abusivismo in Sicilia e nel quale emerge che circa il 60% delle costruzioni abusive risiedono in zone a rischio sismico o di dissesto idrogeologico".
Ruggirello dice che il suo disegno di legge "è risultato essere, per l’assessorato al Territorio, uno fra i più importanti da trattare, in quanto in sintonia con un’azione di governo rivoluzionaria, che consentirebbe alla Sicilia di godere finalmente di un’interfaccia costiera efficiente, mettendo fine ad abusivismo storico, fatto di episodi di grande illecito, di somme riscosse sotto forma di tasse per immobili di cui oggi viene chiesto l’abbattimento, ma anche di soggetti che hanno tratto beneficio con i lavori di cementificazione delle coste e oggi denunciano l’iniziativa legislativa".
E chi dice che invece non sia proprio questa legge la firma alla cementificazione delle coste?