Alla fine, dunque, Nino Papania è indagato: per il senatore trapanese l'accusa è pesante, voto di scambio. E forse ad Alcamo il Sindaco Bonventre, Pd, eletto per una manciata di voti sul suo rivale Solina, farebbe bene a dimettersi, risparmiando ai suoi cittadini però la schizofrenia di dimissioni annunciate e poi ritirate, come era già accaduto questa estate, quando la prima fuga di notizie dalla Procura di Trapani e gli elementi emersi da un'indagine parallela (un attentato incendiario contro la segreteria di Papania ad Alcamo) aveva di fatto scoperchiato un sistema di controllo e compravendita del voto che ad Alcamo, come nelle altre città della Sicilia, è capillare.
Adesso la Procura di Trapani ha chiuso le sue indagini. L'avviso è arrivato per l’ex senatore del Pd Nino Papania, il suo segretario Massimiliamo Ciccia e altre cinque persone. L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Trapani Marcello Viola e dal pm Rossana Penna, nasce da alcune intercettazioni disposte dai magistrati dopo che una bomba carta venne fatta esplodere davanti alla segreteria del parlamentare.
Dalle conversazioni sarebbero emersi indizi di un rapporto di scambio tra i presunti attentatori e l’ex senatore che avrebbe promesso posti di lavoro alla Aimeri Ambiente in cambio del sostegno al suo candidato sindaco al Comune di Alcamo, poi eletto, Sebastiano Bonventre.
A parlare di brogli e accordi elettorali è stato l’altro candidato sindaco, l’avvocato Niclo Solina, che ha denunciato irregolarità nelle elezioni comunali di Alcamo dell’anno scorso. Nell’ambito dell’inchiesta la Procura ha disposto anche il sequestro di numerose schede elettorali, in particolare relative a una sezione del luogo in cui risiedono i presunti attentatori.
“Piena, totale, fiducia nella magistratura. Sono certo che le indagini chiariranno la mia assoluta estraneità ai fatti contestatemi”, ha dichiarato Papania che definisce l’avviso di garanzia “un atto dovuto” per far luce sull’intera vicenda.
Papania, tuttavia, pur mostrandosi “sereno” e “fiducioso”, si dice “amareggiato perché quest’indagine mi allontana ancor di più dalla vita politica”. L’ex parlamentare del Pd auspica, pertanto, che le indagini “si concludano celermente”.
“Ogni voto che prende, come dici tu, ci sono 50 euro. Quanti ne ha quello quattro, cinque, e gli dici: dopo le elezioni sono 250 euro”. E' questa una delle frasi che compaiono nelle intercettazioni dei carabinieri. “Questi quaranta voti chi li ha portati? Noi scritti qua li abbiamo: Nino Papania, Nino Papania, Nino Papania, controlla le schede, controlla le sezioni”. E ancora: “Ci ha dato solo buoni benzina, cinquanta euro di benzina, accomodate con questo”.
«Papania — scrive il pm — era tutt’altro che estraneo alla competizione avendone preso parte attiva nel sostenere l’elezione del candidato sindaco Sebastiano Bonventre e, soprattutto, avvalendosi durante la campagna elettorale di soggetti i cui metodi nella raccolta delle adesioni di voto presso la base elettorale si sono rivelati essere improntati proprio alla alterazione delle regole del gioco, gli stessi parlavano di somme di denaro consegnate o da conse- ad elettori non meglio individuati e a numerose promesse di assunzione, asseritamente fatte dal senatore Papania e dai candidati alla carica di consigliere comunale della lista Bonventre».
Promesse di assunzione alla Aimeri Ambiente dove gli stessi galoppini sperano di trovare posto. Lì, per altro è già stato assunto il figlio di Filippo Di Maria, l’uomo di fiducia di Papania. Ma l’esito delle amministrative è incerto fino all’ultimo e l’ex senatore teme, come si evince da un sms che manda ad uno dei suoi galoppini, finito agli atti del processo: »Se non vince Bonventre siamo morti». Quelli, del rischio che l’avversario Solina possa vincere,non vogliono neanche sentire parlare e lo sbeffeggiano:»Si spaventa per quel nuddu Nino Papania, Io ci vado a sparare». Poi Bonventre vince per 38 voti, ma dei posti di lavoro promessi non si vede niente. E i galoppini minacciano: «Papania rovinato è». Arriva l’indagine che costerà a Papania la ricandidatura alle Politiche.