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14/12/2013 06:45:00

Consiglio comunale di Alcamo. Vito D'Angelo, condannato per truffa, si dimette a metà...

Che strana terra, quella della provincia di Trapani. In cui un consigliere comunale, condannato per truffa, decide di dimettersi da vice presidente del consiglio, ma non da consigliere. E menomale che lo fa per non mettere in “imbarazzo i colleghi consiglieri”. E’ la vicenda di Vito D’angelo, eletto al consiglio comunale di Alcamo con la lista Patto per Alcamo. Ex fedelissimo di Mimmo Turano, D’angelo è stato condannato a 4 anni e due mesi per una maxi truffa ai danni delle compagnie assicurative.
Con lui sono state condannate altre 13 persone, dal Tribunale di Trapani, alla fine di un processo che scaturiva da un'indagine della polizia stradale di Alcamo. Le pene maggiori sono state inflitte a Leonardo Domingo, sei anni di reclusione, e a Angelo Rizzo e a Giacinto Raspanti, cinque anni. Il consigliere alcamese Vito D'Angelo ha avuto inflitta una pena di quattro anni e due mesi. Pene minori invece per gli altri dieci imputati: Nicoletta Calvaruso, un anno e sette mesi; Francesco Lo Monaco ed Antonino Galbo, un anno e quattro mesi ciascuno; Domenico D'Angelo, un anno e tre mesi; Rosa Lo Giudice, Antonino Lombardo e Nunzia Maenza, un anno, un mese e quindici giorni di reclusione ciascuno; Stefania Chiovaro, un anno ed un mese; Filippo Vaccaro e Francesco Pisciotta, un anno di reclusione ciascuno. Tutti gli imputati, tranne Domingo, Rizzo, Raspanti e Vito D'Angelo, hanno ottenuto la concessione della sospensione condizionale della pena. Il Tribunale ha anche assolto Leonardo Domingo, Angelo Rizzo, Nunzia Maenza e Giacinto Raspanti da alcune imputazioni ed altre due imputate, Maria e Daniela Cruciata, da tutte le accuse loro contestate. Il Tribunale ha condannato gli imputati anche al risarcimento dei danni in favore delle compagnie assicurative truffate.
L'indagine parte nel 2009. E D'Angelo, amministratore di un centro di fisioterapia di Alcamo, era stato messo ai domiciliari. Fu scoperta la presenza di infortuni inesistenti, con certificazioni completamente false o modificate ad arte. Piccoli incidenti diventavano danni sanitari gravi che richiedevano cure in un centro di fisioterapia alcamese". Le assicurazioni coinvolte fino ad ora scoperte dalla polizia sarebbero tre, tutte con sede ad Alcamo. L' avvocato e il suo collaboratore, esperti del settore individuavano i sinistri da alterare nelle dinamiche e negli esiti, procedendo all' istruttoria della pratica.
Vito Savio D'Angelo fa parte del gruppo "Patto per Alcamo". Dice di aver speso in campagna elettorale, nel 2012, solo 200 euro (clicca qui per vedere la sua dichiarazione), ha un Bmw immatricolata nel 1999 e mezzo ufficio di 100 metri quadri (clicca qui per vedere la sua dichiarazione), nonchè il 30% della fisiomedica Sas. Il suo reddito nel 2012 è stato di 19.000 euro. Vito D’Angelo rimane consigliere comunale, ma lascia l’incarico di vice presidente. La dignità a mezzo servizio.