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07/02/2014 16:24:00

Alcamo, i carabinieri arrestano 3 persone per spaccio, rapina e lesioni

I Carabinieri della Compagnia di Alcamo, a conclusione di lunghe e complesse indagini riguardanti lo spaccio di droga nel grosso centro alle soglie del trapanese, hanno dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre tunisini, accusati di aver gestito, negli ultimi anni, un importante piazza di spaccio all’interno del Comune alcamese.

Le persone tratte in arresto sono: TROUDI Haithem, classe 1982, nato in Tunisia, ma residente da anni ad Alcamo (TP), pregiudicato, rintracciato e catturato in Alcamo; FATHALI Ayemen, classe 1986, nato in Tunisia, domiciliato da diversi anni ad Alcamo (TP), con precedenti penali, rintracciato e catturato ad Alcamo; BEN JANNET Mehrez, classe 1993, nato in Tunisia, domiciliato ad Alcamo, ma da poco trasferitosi a Parma, ove lo stesso veniva rintracciato e catturato.

 

I tre sono ritenuti responsabili di ripetuti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati anche dall’aver ceduto droga a ragazzi minorenni, nonché di rapina e lesioni personali, in concorso fra di loro.

Le indagini dei carabinieri hanno preso piede nel mese di Marzo 2012 allorquando giungevano in caserma diverse segnalazioni che indicavano la presenza di cittadini extracomunitari che si aggiravano a piedi nei pressi del locale Ospedale ed alcune vie limitrofe, i quali, si incontravano frequentemente, soprattutto nelle ore serali, con giovani del posto, appartandosi in zone isolate per poi far ritorno nei soliti punti dì incontro.

Dunque scattavano le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Alcamo, guidati dal Luogotenente Salvatore Lo Faro, venivano predisposti numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento nei pressi dei citati luoghi di incontro, che permettevano di identificare alcuni soggetti sospettati di gestire lo smercio della droga.

Grazie ad una complessa attività tecnica di intercettazioni e videoriprese, resa ancor più complicata dalla difficoltà di dover tradurre simultaneamente le conversazioni con l’ausilio di un interprete, nonché dall’utilizzo di un linguaggio criptico da parte dei pusher quali “fumo… alloro… prezzemolo… la cosa… le banane… la farina…” ovviamente per indicare la sostanza stupefacente, i militari dell’Arma, riuscivano a raccogliere numerosi elementi al fine di incastrare i pericolosi malviventi.

Nel corso dell’indagine venivano inoltre identificati più di 50 ragazzi alcamesi, molti dei quali ancora minorenni, che si mettevano in contatto con gli stessi, con cadenza quasi giornaliera, al fine di acquistare sostanza stupefacente del tipo “hashish” e del tipo “marijuana” ed in alcuni casi anche “cocaina”.

I clienti, sono stati escussi dagli inquirenti come persone informate sui fatti e diversi di loro, hanno ammesso di acquistare, da tempo, sostanze stupefacenti di vario genere dai summenzionati cittadini tunisini.

Durante le varie fasi delle indagini sono state sequestrate svariate dosi di sostanza stupefacente del tipo Hashish e Marijuana nonché sono state segnalate diverse persone alla competente Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.

Inoltre i tre tunisini sono altresì accusati di un ulteriore episodio delittuoso, ovvero di aver perpetrato una rapina e picchiato selvaggiamente un proprio connazionale, per costringere lo stesso a consegnargli un somma di denaro, dunque una sorta di regolamento dei conti effettuato con l’uso della volenza, il malcapitato infatti oltre ad essere derubato dei propri averi veniva picchiato con calci e pugni tanto da cagionargli diversi traumi in tutto il corpo e la frattura delle ossa nasali. Episodio ad ulteriore dimostrazione della pericolosità dei soggetti

Tutte le prove raccolte dai Carabinieri di Alcamo, coordinati dal Comandante della Compagnia Capitano Savino Capodivento venivano racchiuse in un’apposita richiesta di emissione di misura cautelare nei confronti dei menzionati soggetti. Il Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Trapani Dott. Franco Belvisi, condividendo pienamente la tesi investigativa dei militari dell’Arma, avanzava al Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Trapani, Dott. Antonio Cavasino una richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere a carico dei predetti, che, alla luce degli elementi raccolti, veniva accolta disponendone la carcerazione.

I tre individui, dopo un blitz scattato alle prime ore del mattino, sono stati tratti in arresto e condotti in carcere.