È un icona per tutte le donne italiane, modello in tutte le battaglie per l’emancipazione femminile. Franca Viola non ha mai amato gli incontri pubblici, interviste, e apparizioni in Tv. Adesso per la prima volta dal 1965 ha accettato di partecipare a una cerimonia ufficiale. E sarà proprio in occasione della Giornata internazionale della Donna. L’invito è partito dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in persona che vorrà insignirla di un’alta onorificenza. Il Capo dello Stato già due anni fa, sempre in occasione della Festa della Donna l’aveva citata come esempio da seguire, simbolo di coraggio. A Roma sarà accompagnata dal figlio Mauro.
Franca Viola, da Alcamo. La sua è una storia di resistenza, di coraggio. Era il giorno di Santo Stefano del 1965 quando Franca Viola, allora 17enne, venne rapita da Filippo Melodia, nipote del boss di Alcamo Vincenzo Rimi, e da altri 12 compari. Violentata e seviziata, Franca Viola rifiutò con tutte le forze il matrimonio riparatore, usato in quell’epoca ammorbata di pregiudizi, con l’uomo che aveva abusato di lei. Ne seguì un processo, e tante battaglie, in cui Franca venne difesa da Ludovico Corrao. Dopo quell’esperienza Franca Viola si sposò con Giuseppe Ruisi, che volle convolare a nozze nonostante tutto, nonostante il pericolo per una vendetta di Cosa nostra. Da questo matrimonio sono nati due figli e oggi Franca Viola è nonna di una bambina. Ha sempre mantenuto molta discrezione. Per il suo matrimonio l’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat inviò un dono, e durante il viaggio di nozze a Roma i due sposini vennero ricevuti in udienza privata dal Papa Paolo VI.
La storia di Franca Viola è una storia di coraggio e ribellione in una Sicilia e in un’Italia in cui i diritti delle donne erano davvero esigui. Attorno alla sua vicenda si creò un gran movimento di opinione. Quel suo rifiutò simboleggia il riscatto delle donne, che da quel momento cominciarono a ribellarsi. E faticosa è stata la battaglia per portare alla abolizione dell’articolo 544 del codice penale, quello che prevedeva il matrimonio riparatore per estinguere il reato di violenza sessuale.
Di Filippo Melodia non rimane più nulla, è stato ammazzato nei pressi di Modena nel 1978 durante la guerra di mafia tra i Rimi e i corleonesi.
La storia di Franca Viola è diventata, appunto, negli anni, simbolo dell’emancipazione femminile. Anche grazie ai libri che raccontano questa storia. E già nel 1970 Damiano Damiani girò il film “La moglie più bella”, interpretato da un’esordiente Ornella Muti.