Le ragioni che hanno indotto le forze politiche che costituiscono la maggioranza consiliare a ritenere necessario procedere ad un azzeramento della giunta di governo della città di Alcamo non sono mai state legate a ragioni di ordine meramente meritorio sulla attività dei singoli assessori, poiché il loro operare è stato più che efficiente, ma legato a considerazioni di ordine puramente strategico ritenendo che, una differente composizione di essa ottenuta attraverso il coinvolgimento sia dei tecnici attivi sul territorio che del mondo dell’impresa potesse dare nuovo slancio e nuove prospettive all’azione di guida della città stessa.
E’ del tutto evidente che la crisi economica che investe l’Italia determina gravissime ripercussioni di ordine sociale che vanno possibilmente superate anche dal livello locale, ponendo in essere tutta una serie di misure che possano in primo luogo favorire l’occupazione ed eliminando tutta una serie di vincoli come l’ottuso rispetto dei limiti di spesa imposti dalle norme sul patto di stupida stabilità che, di fatto, impedisce ai cittadini di usufruire utilmente delle proprie risorse economiche.
Le politiche recenti dei governi nazionali, inoltre, hanno sempre più incrementato i prelievi fiscali verso i cittadini ponendo a carico dei Comuni una serie di imposte quantomeno sgradevoli come quelle sulla casa, sui servizi e sulla attività di impresa creando un clima di ostilità verso i governi municipali, i quali, costretti ad incrementare queste in virtù delle riduzioni costanti e progressive dei trasferimenti statali e regionali oltreché l’attribuzione di nuove competenze non coperte da adeguate sovvenzioni, si trovano di fronte al dilemma tra l’aumento delle imposizioni e/o il taglio di servizi essenziali.
Questa peculiare situazione congiunturale locale impone, pertanto, la messa in opera di diversi accorgimenti che vanno meglio e di più condivisi con le forze vive della città per ottemperare sì alle disposizioni di legge, ma anche far in modo di mantenere al meglio la qualità della vita dei suoi abitanti.
Ecco pertanto che la revisione delle modalità di raccolta rifiuti in modo tale da ottenere una significativa riduzione sui costi non può che essere obiettivo amministrativo primario; pari rilievo ha la redazione del nuovo PRG basato su un criterio di coinvolgimento territoriale con i Comuni viciniori (si pensi in tal senso alla possibilità di creare un APQ con essi per rilanciare Alcamo Marina ma anche semplicemente predisponendo, da subito, regole per l’utilizzo privato di aree destinate ad attrezzature pubbliche) e il completamento, comunque, dei piani particolareggiati ancora in essere unito ad una recuperata efficienza del settore Urbanistica.
La regolazione della spesa corrente, la piena valorizzazione del personale e l’eliminazione delle sacche di inefficienza, un rinnovato rapporto tra dirigenza ed amministrazione, la pianificazione della viabilità, l’attuazione del regolamento sul centro storico, la programmazione delle progettualità necessarie per accedere ai finanziamenti comunitari relativi all’Agenda 2014 – 2020 costituiscono altrettante priorità per la nuova amministrazione della Città.
Su queste basi primarie pertanto si agirà nella speranza che, il coinvolgimento diretto di elevate professionalità presenti nel nostro territorio al di là delle preesistenti eventuali collocazioni partitiche unita all’esperienza amministrativa, aspetto questo niente affatto trascurabile in un momento di così complessa difficoltà, possa realmente dare una svolta positiva all’azione di governo della città di Alcamo, il cui filo conduttore tuttavia non prescinderà mai dalla sensibilità politica della cultura di centro-sinistra con la centralità basata sulla persona umana e verso i suoi bisogni essenziali non solo materiali.
Sebastiano Bonventre
Sindaco della Città di Alcamo