Il governo ha deciso di accorpare il 25 maggio le elezioni Europee con le Amministrative di oltre 4.000 comuni e due Regioni, dove gli eventuali ballottaggi si terranno l’8 giugno.
Con le Europee, l’Italia dovrà eleggere i suoi 73 rappresentanti al Parlamento di Strasburgo. Alle urne sono chiamati tutti gli elettori aventi diritto (51 milioni). Le Amministrative coinvolgeranno invece poco più di 17 milioni di cittadini. Le Regioni interessate sono il Piemonte, dove la Giunta leghista è di recente stata dichiarata fuorilegge per l’invalidazione delle ultime elezioni, e l’Abruzzo, attualmente in mano al centrodestra.
Per l’elezione dei sindaci, il Comune su cui si concentra maggiormente l’attenzione è Firenze. Sono in tutto ventisei i Comuni capoluogo chiamati al voto, e dislocati soprattutto al Centro-Nord. Oltre a Firenze, Biella, Verbania, Vercelli, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Ferrara, Forlì, Modena, Reggio Emilia, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Ascoli Piceno, Pesaro, Pescara Teramo, Potenza, Campobasso, Bari, Foggia, Caltanissetta e Tortolì.
Torniamo alle Europee. Per accedere alla ripartizione dei seggi, i partiti dovranno superare lo sbarramento del 4%. Entro il prossimo 5 di aprile, il governo nazionale dovrà approvare il decreto per la convocazione dei comizi, mentre la presentazione delle liste dei candidati potrà avvenire, presso la Corte d’appello capofila della circoscrizione, dalle ore 8 del 15 aprile alle ore 20 del 16 aprile. Alla circoscrizione Sicilia-Sardegna toccano 8 seggi.
Gli aspiranti candidati non mancano. Per quanto riguarda Forza Italia, in assenza di Berlusconi, per la circoscrizione Sicilia-Sardegna la lista potrebbe essere guidata daGianfranco Miccichè, fondatore di Fi in Sicilia, tornato alla casa madre dopo la scissione che ha dato vita al Nuovo centrodestra di Alfano. Partito che nelle prossime ore dovrebbe decidere se dare vita ad una lista unica con Udc e Popolari italiani, oppure correre in maniera autonoma per fare breccia nell’elettorato di Forza Italia. «La discussione è ancora aperta – ha sottolineato il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione – ma insieme con Udc e Popolari italiani, rischierebbe di annacquarsi. Sarebbe l’ennesimo centrino, mentre noi abbiamo l’ambizione di rifondare il centrodestra. Peraltro, Casini e Mauro hanno già pronto un nuovo simbolo».
Nel caso in Ncd scegliesse di non fare alleanze, sarà lo stesso leader del partito,Angelino Alfano, a guidare le liste in tutte le circoscrizioni. Scontata la ricandidatura dell’uscente Giovanni La Via, potrebbe mettersi in pista l’ex presidente dell’Ars,Francesco Cascio. Ma anche la sottosegretaria Simona Vicari sarebbe pronta a cimentarsi nella campagna elettorale, così come il deputato regionale Ninni Germanà. Due candidati saranno espressione della Sardegna, una sarà certamente Maddalena Calia.
Anche se non è stato ancora deciso con chi schierarsi, alla competizione elettorale parteciperanno uomini dell’Mpa-Pds di Raffaele Lombardo, fresco di condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. «Non abbiamo ancora fatto una scelta – ha sottolineato il capogruppo all’Ars, Roberto Di Mauro – ma esponenti dell’Mpa-Pds in lista ci saranno. Certo è che non abbiamo votato la fiducia al governo Renzi che non ha speso neanche una parola nei confronti del Sud». Secondo indiscrezioni, Di Mauro, che è agrigentino, sarebbe stato sollecitato dal concittadino Alfano ad aderire a Ncd, così come è agrigentino Salvatore Iacolino che sarà ricandidato da Forza Italia.
Nel Pd il senatore Beppe Lumia e il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, Antonello Cracolici, sono già praticamente in campagna elettorale. A Lumia, eletto al Senato con la lista del Megafono dovrebbe subentrare il creatore di «Fiumara d’Arte» Antonio Presti che, però, non accetterebbe (così si dice) per fare spazio al secondo dei non eletti, l’assessore all’Energia Nicolò Marino che sarebbe a rischio di conferma in giunta. Cracolici, invece, lascerebbe la presidenza della commissione Affari istituzionali, che è una tra le più appetite di palazzo dei Normanni.
Altri candidati: Andrea Zambuto, sindaco di Agrigento, Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa e Beppe Lupo, deputato regionale e ex segretario regionale Pd. Poi c’èSonia Alfano, è entrata con la bandiera dell’Idv, ed ha abbandonato l’ipotesi di una candidatura nella lista di Tsipras.
E’ singolare l’appoggio a Beppe Lumia dei Democratici Riformisti per la Sicilia. Si tratta di un movimento che in Siclia è servito al Pd per raccattare consensi tra i moderati, puntando, in molti casi, su alcuni “soloni” della Prima Repubblica. Non è un caso che il presidente onorario sia l’ex Ministro delle Poste Cardinale, e che il rappresentate in provincia di Trapani sia l’ex Sindaco di Partanna, Vincenzino Culicchia, che ha preso il posto di Doriana Licata, dopo l’arresto del suo fratello Aldo nell’operazione antimafia Eden. Aldo Licata, secondo la Procura antimafia avrebbe comprato voti per la sorella in occasione delle elezioni regionali del 2012.
La lista Udc-Popolari italiani, invece, sarebbe guidata da Gianpiero D’Alia, seguito dal capogruppo all’Ars, Lillo Firetto, e dall’assessore all’Agricoltura Dario Cartabellotta. Anche lui in caso di elezione si farebbe da parte rispetto agli impegni con la Giunta Crocetta.
Anche la lista Tsipras presenta sette nomi in tutto per il collegio Sicilia-Sardegna:Mario Cicero, ex sindaco di Castelbuono, ex componente della direzione nazionale del Pd e ora esponente di Sel Sicilia, Antonella Leto del coordinamento Acqua Sicilia,Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore messinese del movimento ‘No Ponte’ e Olga Nassis di Milazzo. Due nomi, questi ultimi, che segnano la continuità con il sindaco della città sullo Stretto, Renato Accorinti, che ha firmato la mozione Tsipras. Candidati, poi, Alfio Foti, storico braccio destro di Rita Borsellino, e due donne sarde: Simona Lobina e Maria Elena Ledda.
I candidati del Movimento Cinque Stelle saranno scelti on line dagli iscritti. Dovranno parlare le lingue, avere esperienze all’estero e conoscere l’Europa. Lo staff impegnato nel preparare la campagna elettorale per Bruxelles si riunisce più o meno ogni dieci giorni: la maggior parte delle volte a Milano, ma anche a Roma con colloqui con alcuni deputati e senatori per pianificare interventi sul territorio e soprattutto scegliere i nomi giusti.