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25/09/2014 06:30:00

Voragini a Marsala. Si ripara via Tunisi. E lo stato di calamità chiesto da Adamo?

 A più di un anno dalla frana il Comune di Marsala ha appaltato i lavori per mettere in sicurezza un tratto della via Tunisi. Durante l’estate dello scorso anno il tratto di strada iniziale della via, nei pressi di piazza Caprera era sprofondato per l’apertura di una voragine che avrebbe potuto provocare seri danni ai palazzi circostanti nonchè alla salute dei cittadini. Qando si aprì per la seconda volta la voragine per poco un autocompattatore dell’Aimeri non vi finì dentro. Stiam arlando di una zona soggeta a questo tipo di eventi, per la presenza di cave nel sottosuolo. E’ tutto un labirinto di cave e cunicoli che si snoda dotto piazza Caprera, Corso Calatafimi, via Circonvallazione, zona Stadio, e poi su per via Vita e via Salemi. Adesso dovrebbero cominciare i lavori di consolidamento delle cavità di via Tunisi. Un intervento di emergenza che servirà a mettere in sicurezza l’area e a riaprire il pezzo di strada.
Ad aggiudicarsi la gara d'appalto è stata l'impresa «New energy group» di Favara, che ha offerto un ribasso del 34,3146% sulla base d'asta di 103.485 euro. La spesa complessiva dell'intervento, però, è di 173.500 euro.
In questi ultimi mesi non è stata soltano la via Tunisi ad essere interessata dalle voragini aperte nel suolo improvvisamente (anche se tutti conoscono i problemi di stabilità del sottosuolo marsalese). Quest’inverno un’altra, e ben più grande, voragine si è aperta in zona Amabilina, e per poco non accadeva la tragedia. Una voragine ampia circa duemila metri quadrati e profonda fino a 30 metri, che solo per miracolo non ha ucciso nessuno. Il terreno ha inghiottito un orto sul quale, fino a pochi minuti prima del crollo, stava lavorando il proprietario. Rimasto, dunque, vivo per un puro caso.
La voragine che si è aperta nel terreno poco prima calpestato curando lattughe e finocchi si estende, in lunghezza per oltre cento metri e in larghezza da 10 a 30 metri.
Poi cominciarono i sopralluoghi da parte dell’allora amministrazione Adamo. Ma nei mesi successivi nulla è stato fatto. La giunta aveva anche adottato un atto deliberativo con il quale si richiede ufficialmente al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, di proclamare lo stato di calamità naturale e di disseto idrogeologico ai sensi dell’art. 5 della legge regionale 100/2012. Cosa ne è stato di quella richiesta?