E' stata messa la parola fine ai lavori del Parco Archeologico di Marsala. In questi giorni c'è stato collaudo definitivo di un'opera di riqualificazione del Parco che è cominciata nel 2007. Maria Luisa Famà, direttrice del Museo Archeologico Regionale Lilybeo di Marsala, i lavori in realtà sono conclusi da un pezzo.
Pochi giorni fa è finito l'aspetto amministrativo dei lavori che si sono svolti nell'area archeologica di Capo Boeo e nel contiguo Baglio Tumbarello. I lavori sono stati finanziati dalla presidenza della Regione
Quando la Regione finanziava opere pubbliche a manetta.
E si sono conclusi due anni fa. Da più di un anno si accede al Parco non solo da Baglio Anselmi ma anche dal viale centrale di Porta Nuova.
Cosa è stato fatto?
Sono stati realizzati i sentieri percorribili, un impianto di videosorveglianza, recinzioni lignee intorno alla cosiddetta villa Romana, dove ci sono i mosaici, anche se non era una villa ma una domus. Poi tutto intorno ad altri monumenti, come il tempio di Iside, e alle fortificazioni. E ancora fontanelle, panchine, servizi igienici, biglietteria. Quindi tutti lavori funzionali ad un parco. Oltre a questi all'interno di Baglio Tumbarello è stato creato un museo multimediale dove sono illustrate le tematiche principali dell'antica Lilybeo, dei punti dove si possono avere suggestioni ma dove si può vedere come era la vita nell'antica Lilybeo. C'è una ricostruzione di un piccolo luogo di culto con l'altare. Ci sono anche dei velari dove vengono proiettate delle figure di antichi lilibetani che parlano di quello che facevano. E' un museo moderno, ispirato ad attirare il pubblico anche dal punto di vista sensoriale.
Ma ancora non è aperto al pubblico.
C'è da risolvere un problema tra la ditta e l'ente appaltante. Spero che venga aperto al più presto. I lavori però si sono conclusi due anni fa.
Comporta qualche cambiamento, dal punto di vista della gestione, la chiusura dell'iter amministrativo?
No, affatto. La chiusura amministrativa dei lavori non determina mutamenti di tipo gestionale dell'area rispetto a quattro anni e mezzo fa, quando venne creato l'ente Parco, poi rinominato Museo Archeologico Regionale Lilybeo che gestisce l'area archeologica di Capo Boeo.
Il collaudo di questi giorni ha messo fine a un iter lunghissimo, cominciato nel 2007. Lavori che sono costati circa 2 milioni e mezzo di euro. Ma c'è voluto tanto tempo, sette anni...
Come per tutte le grosse opere pubbliche in Sicilia.
Nei mesi scorsi si sono vissuti momenti critici perchè i mancati trasferimenti dalla Regione e la convenzione tra Museo e Comune di Marsala che non veniva rispettata dall'ex sindaco Giulia Adamo non hanno permesso una corretta manutenzione dell'area, sia per quanto riguarda la pulizia dei locali che dell'area archeologica.
Adesso la situazione è tornata alla normalità. Il commissario straordinario del Comune di Marsala, Giovanni Bologna, ha una grande esperienza amministrativa. Comprende il rispetto delle regole e ha sensibilità, per questo ha fatto rispettare la convenzione tra il Comune e il Parco. Il Comune, da quando c'è Bologna, ha cominciato a fare le pulizie e ciò che è previsto nella convenzione.
Bologna però si è insediato alla fine dell'estate.
Purtroppo. Durante il periodo di maggiore affluenza il parco era in condizioni disperate. Tant'è che nel nostro registro dei visitatori ci sono moltissime critiche. Adesso la situazione è migliorata, anche se non sono finiti i lavori di pulizia.
Com'è andata la stagione estiva in termini di visitatori?
Sono soddisfatta. C'è stata una minima flessione dell'1%, rispetto allo scorso anno. Ma se consideriamo il calo di turisti a Marsala e in provincia di Trapani che è stato enorme, la crisi economica e tutti i problemi economici che conosciamo, ci è finita bene. Mi aspettavo di peggio.
Però i siti culturali sono sempre con l'acqua alla gola.
Avremmo bisogno di più soldi, sia dalla Regione che dallo Stato. I casi di Pompei sono soltanto la punta dell'iceberg. Il problema abbraccia tutto il territorio nazionale e tutti i beni culturali.