Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/11/2014 17:05:00

Tagli al fondo patronati. Mobilitazione in provincia di Trapani

Contrastare i tagli al “Fondo patronati” proposti nella Legge di stabilità del Governo Renzi. I patronati Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli di Trapani si mobilitano con iniziative di volantinaggio e di raccolta firme per sensibilizzare cittadini e Istituzioni.

Stamani nel corso di una conferenza stampa i direttori dei patronati, che fanno riferimento al coordinamento Ce.Pa., hanno illustrato le ragioni alla base della mobilitazione nazionale che si terrà anche in provincia di Trapani.

“La legge di stabilità – hanno detto i direttori di Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli di Trapani, rispettivamente Liria Canzoneri, Salvatore Grassa, Tommaso Macaddino e Biagio Clorofilla – colpisce, con il taglio di circa 150 milioni di euro, i patronati. Si tratta di una norma anticostituzionale che mette in discussione i principi di democrazia poiché non permetterà più di offrire servizi di tutela ai cittadini”.

Domani, la prima iniziativa, prevede un presidio informativo dinnanzi alla sede dell’Inps di Trapani mentre sabato 15 novembre, a partire dalle 9, è in programma la “Giornata della tutela” che si articolerà con una raccolta di firme davanti l’ingresso di Villa Margherita.

Nei prossimi giorni, i rappresentati di Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli terranno attività di volantinaggio davanti le sedi Inps di Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo.

“I soldi ai patronati non li da Renzi – hanno concluso i direttori dei patronati - ma un autofinanziamento dei lavoratori. Il venir meno di questa risorsa comporterà inevitabilmente la riduzione di circa il 50 per cento della forza lavoro che attualmente in Italia conta circa 10 mila addetti. Il danno maggiore lo subiranno i cittadini, chiediamo, pertanto, la cassazione dell’articolo 26 della Legge di Stabilità che riteniamo fortemente penalizzante”.