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20/11/2014 06:40:00

Crocetta insiste: "Trivellazioni utili alla Sicilia". Ma i suoi numeri sono errati

 Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta interviene ancora riguardo il recente voto dell’Assemblea Regionale Siciliana, promosso dal M5S, in cui l’Assemblea stessa si dichiara contraria alle trivellazioni nell’isola sia in terra che in mare. Crocetta dichiara che non può “esserci incompatibilità tra progresso e ambiente”, che gli ambientalisti sono “pronti a dire no a tutto” e, commentando il voto dell’Ars, dice: “Dico che è una follia. Dico che la Sicilia perderebbe di guadagnare 500 milioni l’anno di royalties con cui si potrebbe risanare il bilancio e creare nuovi posti di lavoro”.

«Si è creato allarmismo attorno a un accordo che invece è vantaggioso per la Sicilia - ha detto Crocetta in conferenza stampa - L’equilibrio mondiale del Pianeta non sarà certo sconvolto dalla gocciolina di petrolio che sarà estratto nell’isola ma certamente questa gocciolina sarà utile alle casse pubbliche, ricordo che dueterzi delle royalties vanno ai comuni e queste entrate sono importanti per i loro bilanci. E 350-500 milioni non sono bruscolini».
«Altro che svendita del territorio ai petrolieri, l’asservimento lo faceva chi in passato permetteva le estrazioni senza far pagare le tasse ai siciliani.
Io ho firmato un protocollo che impone oltre a rispetto dell’ambiente il pagamento delle tasse in Sicilia»,
ha sottolineato ancora il “governatore” parlando del protocollo firmato a giugno con Assomineraria e l’intesa di ottobre con l’Eni. «Se è un crimine avere salvato 10 mila lavoratori, se è un crimine volere aumentare le entrate, se è un crimine avere fatto rispettare il principio che il petrolio è dei siciliani e che le tasse si pagano in Sicilia allora sono un criminale - ha aggiunto - Non sto dietro agli spaventapasseri radicali e ai finti ambientalisti che fanno le peggiori porcherie».

Ma davvero Crocetta crede che la Sicilia con lo Sblocca Italia guadagna 500 milioni di euro l’anno in royalties? Per verificarlo basta andare sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico i cui dati vengono aggiornati trimestralmente. 

Ed eccoli i dati, riferiti al gettito delle royalties effettivamente versate dai petrolieri nelle ultime tre annualità con i totali delle somme versate, l’aliquota totale versata alle Regioni, nonché i versamenti effettuati per ciascuna Regione.Il totale versato dai petrolieri, per l’anno 2012 è stato di circa 334 milioni di euro, di cui 167 milioni destinati alle Regioni, di cui 1,7 milioni alla Sicilia, al netto delle concessioni a terra. Per l’anno 2013 il totale versato dai petrolieri è stato di circa 420 milioni, di cui 195 milioni alle Regioni, di cui 1,5 milioni alla Sicilia, al netto delle concessioni a terra. E infine, per l’anno 2014 il totale versato dai petrolieri è stato di 372 milioni di euro, di cui 182 alle Regioni, di cui 1,5 milioni alla Sicilia, al netto delle concessioni a terra.

Se finora la Sicilia ha preso di 1,5 milioni di euro per le concessioni a mare e il gettito complessivo in tutta Italia (Stato, Regioni, Comuni, Fondo riduzione prezzo carburanti) si aggira, quando va bene, sui 400 milioni di euro; come fa la Sicilia a perderne 500 l’anno?  Crocetta pensa che le nuove trivelle in Sicilia faranno guadagnare all’isola più di tutta l’Italia messa assieme.

Ecco la tabella degli importi del 2014

 

Royalties  
 

Gettito royalties anno 2014
Importi destinati alla Regione Sicilia
Operatori petroliferi e relativi importi versati

 

 

  Operatore Per produzioni
Anno 2013 (€)
Per produzioni
Anno 2012 (€)
Totale gettito
Anno 2014 (€)
  Note
 
1.    Eni Mediterranea Idrocarburi    708.697,14 0,00 708.697,14    
2.    Edison    483.718,06 0,00 483.718,06    
3.    Eni    323.019,66 0,00 323.019,66    
 
  Totale   1.515.434,86 0,00 1.515.434,8

 

OMISSIONI.  Diffidata i la commissione di Valutazione di impatto ambientale (Via) del ministero dell’Ambiente dal concedere parere positivo ai progetti di prospezione nel Canale di Sicilia presentati dalla compagnia Schlumberger Italiana Spa.

A presentare l'intimazione, guidati da Enzo e Patrizia Maiorca, una folta schiera di associazioni ambientaliste (Greenpeace, Wwf, Legambiente), associazioni di pescatori (Legacoop pesca Sicilia, Agci Sicilia e Anapi pesca Sicilia), Touring Club Italia, comitato Stoppa la piattaforma, associazione Apnea Pantelleria, l'Ente bilaterale regionale turismo siciliano, Anci Sicilia e i comuni di Petrosino, Menfi, Sciacca, Licata, Pantelleria, Santa Croce Camerina, Noto e Ragusa che denunciano come le valutazioni presentate dalla società Schlumberger nei documenti di Studio di Impatto Ambientale siano lacunose ed erronee.

"Abbiamo analizzato bene le carte e siamo davanti, a nostro giudizio, a gravissime omissioni, che - affermano le associazioni ambientaliste - non possono essere taciute. Ecco perché oltre alle osservazioni, abbiamo ritenuto importante inviare anche una diffida alla Commissione Via affinché, alla luce di quanto da noi evidenziato, si fermino subito questi progetti".

"La Schlumberger ha presentato richiesta per ben due progetti di ricerca nel Canale di Sicilia, uno tra Capo Passero e Malta e uno tra Malta e Pantelleria. Da quanto rilevato negli Studi di impatto ambientale presentati dalla compagnia - denunciano le organizzazioni - entrambi i progetti non tengono in alcuna considerazione l’impatto che tali attività potrebbero avere non solo sui cetacei, ma soprattutto su importanti risorse ittiche commerciali che sono fondamentali per la pesca siciliana. Ancora più grave - affermano - è la completa omissione della presenza, nell’area oggetto del progetto al largo di Pantelleria, di fenomeni di pseudo vulcanesimo sedimentario, ben conosciuti in ambito scientifico, che rendono tali zone ad alto rischio geologico".

Negli Studi di Schlumberger, denuncia l'ampio fronte del no alle trivelle, "si afferma che nelle due aree i cetacei sarebbero 'scarsi', ignorando che le aree oggetto di richiesta sono stata considerate, sia dalla Convenzione di Barcellona sia da quella per la tutela dei mammiferi marini (Accobams), come aree meritevoli di tutela perché di importanza critica per varie specie di cetacei, compresa la balenottera comune. Ancora più inquietante - denunciano le associazioni - la scomparsa nei Sia di Schlumberger di aree di riproduzione di specie ittiche di primaria importanza per la pesca siciliana e nazionale come il gambero rosso, il gambero bianco, il nasello, la triglia di fango, l’acciuga e il tonno rosso".

"Purtroppo non sarebbe la prima volta che questi progetti ricevono parere positivo senza un’attenta valutazione degli impatti, come è successo nel caso del progetto 'Off-shore Ibleo' da noi già impugnato davanti al TAR del Lazio - ricordano - . Speriamo che questa volta la Commissione Via tenga in considerazione le nostre osservazioni. Noi insieme ai cittadini dei territori interessati - avvertono - siamo pronti a procedere con tutti gli strumenti a nostra disposizione".