Non è ancora entrato nel vivo, ma il processo per voto di scambio sulle Amministrative di Alcamo del 2012 in corso dinanzi il Tribunale di Trapani, continua ad offrire parecchi spunti di riflessione. Il procedimento vede imputate sette persone, tra cui l'ex senatore Nino Papania (Pd). L'accusa è quella di aver «inquinato» il voto per favorire il candidato del partito democratico Sebastiano Bonventre, poi vincitore della tornata elettorale ed attuale sindaco di Alcamo. Coimputati di Papania sono Massimiliano Ciccia, Giuseppe e Leonardo De Blasi, Giuseppe Filippo Di Gaetano, Davide Bartolomeo Piccichè, Giovanni Renda e Leonardo Vicari.
Il processo da mesi barcolla tra una procedura preliminare ed un altra. Nell'ultima udienza il giudice Franco Messina ha disposto l'ingresso nel proprio fascicolo di alcune intercettazioni ambientali, ma a colpire maggiormente è stata una richiesta parecchio singolare, formulata dai legali degli imputati. Infatti, il collegio difensivo ha allegato alla propria lista di testimoni un dvd contenente un elenco dei 36 mila elettori del comune di Alcamo, chiedendo al giudice di poterli ascoltare tutti in aula. Si tratta di un idea che prende spunto dal riconoscimento come parti lese dei 36 mila elettori (poi alla fine se ne costituirono soltanto 83).
A questa richiesta il pm Rosaria Penna si è opposta, spiegando come «la testimonianza degli elettori potrebbe violare il segreto elettorale ed inoltre potrebbe porre ogni elettore nella posizione di aderente al voto di scambio. Ammetterli verrebbe al dire spingerli a falsa testimonianza». A fare da contraltare, tuttavia, è intervenuto l'intero collegio difensivo degli imputati. «Non verrebbe chiesto il contenuto del voto – ha replicato l'avvocato Baldassare Lauria – bensì le modalità di voto, bisogna capire soltanto se hanno ricevuto pressioni». Una vera e propria bega sulla quale il giudice Messina dovrà esprimersi e non solo. Perchè anche sulle altre richieste esposte dal pm (tra cui fotografie ed informative) il collegio difensivo, ha posto opposizione.
E sarà proprio a partire dalla prossima udienza di fine marzo che il processo entrerà nel vivo. In quell'occasione verranno ascoltati dei testimoni proposti dal pm, mentre il giudice Messina nominerà un perito per la trascrizione delle intercettazioni. Stando attenti al rischio prescrizione.
Marco Bova