C'è un motivo per cui in Sicilia è ormai urgente tagliare i costi del personale della Regione. Ed è i fatto che, al contrario di tutte le altre regioni italiane, nonostante l'apparente blocco delle assunzioni, in realtà in Sicilia i dipendenti pubblici sono aumentati. Il dato lo riporta il servizio di statistica proprio della Regione. Negli ultimi dieci anni il numero nei vari enti è aumentato, mentre nel resto d’Italia venivano tagliati uffici e personale.
E il risultato è che mentre nel resto del Paese la spesa diminuiva, in Sicilia cresceva: e oggi questi soldi servono solo a pagare stipendi malgrado nelle altre regioni le pubbliche amministrazioni forniscano più servizi.
È la sintesi di una analisi condotta dal servizio Statistica e Analisi economica della Regione, guidato da Giuseppe Nobile. L’analisi ricostruisce l’andamento degli uffici pubblici siciliani nell’ultimo decennio e lo paragona a quanto avviene contemporaneamente nel resto d’Italia. Ne viene fuori una bussola che indica la strada da seguire proprio in questi giorni in cui la Finanziaria prevede per la prima volta lo sfoltimento degli organici.
Il censimento mette insieme i dipendenti e gli uffici che rientrano in Regione, Province, Comuni ed enti collegati (Università, Camere di Commercio e così via). Si nota subito nel corso del decennio in Sicilia «un aumento degli uffici (7,7%) e del personale (1,7%) contrapposto alla tendenza nazionale che fa segnare nel primo caso un -3,3% e nel secondo un -10,6%».
I dipendenti della pubblica amministrazione regionale e degli enti collegati sono 147.071. Nel 2001 erano 146.534. A livello nazionale i dipendenti sono 2 milioni e 800mila, mentre, sempre nel 2001, erano più di 3 milioni. Quindi solo in Sicilia sale un dato che scende in tutta Italia. A livello regionale, poi, ci sono 1,3 uffici ogni mille abitanti, dato che è dello 0,8 a livello nazionale. Il personale costa ad ogni siciliano 2.185 euro l'anno. Nel resto d'Italia ci si ferma a 1900 euro.