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27/04/2015 06:15:00

Pm chiede condanna per petrosileno accusato di tentata estorsione e lesioni

 La condanna a 3 anni e 10 mesi i carcere è stata invocata dal pm Mucaria per un petrosileno, il 49enne Vincenzo Laudicina, processato in Tribunale a Marsala con le accuse di tentata estorsione e lesioni. Nel corso del dibattimento, però, l’imputato si è difeso spiegando di avere soltanto tentato di aiutare una persona in difficoltà economica, che poi, invece, l’ha denunciato. Ritirando, successivamente, la querela. Ma vista la “qualità” dei reati, il processo è andato avanti ugualmente. “Conosco l’uomo che mi accusa dall'86, quando lavoravo a Bologna – ha dichiarato Laudicina quando ha deposto in aula - Nel dicembre 2008 è venuto qui e mi ha detto che era in difficoltà economica. Siamo andati a fare la spesa due volte, spendendo circa 1200 euro. E lui ha pagato con due assegni. Poi, mi chiamò il titolare del supermercato e mi ha disse che lo stavano per arrestare perché gli assegni risultavano rubati. Gli assegni erano intestati al figlio che aveva fatto denuncia di smarrimento. Io l'ho chiamato. Ci siamo incontrati al bar a Strasatti e abbiamo litigato e ci siamo picchiati. È intervenuto un altro uomo. Il debito con il supermercato Conad non è stato mai pagato. Io non volevo i soldi per me, ma volevo che pagasse il conto. Non gli ho mai detto: ti sparo in bocca. Gli animi erano accesi, ci siamo solo afferrati”. Laudicina è, inoltre, accusato aver tentato di investire il suo accusatore con l’auto. “Non l'ho mai investito – si difende l’imputato – Nel 2009 avevo una Clio blu, non una Megane. Ho parcheggiato vicino al bar. Da allora non ho mai più visto né sentito il mio accusatore”. A difendere Laudicina è l’avvocato Diego Tranchida. Il 15 maggio, dopo le repliche di accusa e difesa, potrebbe essere emessa la sentenza.

VIOLENZA ALL'EX FIDANZATA. E' attesa per oggi la sentenza del processo che a Marsala vede imputato un giovane mazarese, il 25enne Alessandro Mannone. Per lui è stata chiesta la condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere  dal pubblico ministero Anna Trinchillo per. L'accusa è di “violenza sessuale” sull’ex fidanzata. Epoca dei fatti contestati è il 2011. La ragazza, coetanea dell’imputato, era già maggiorenne. Fu lei a far scattare l’indagine, sporgendo denuncia. Per l’ex fidanzato, però, non scattò alcun provvedimento cautelare in quanto l’esposto fu presentato a distanza di qualche settimana dal giorno della presunta violenza sessuale. Non c’è più, quindi, la “quasi flagranza” del reato. Nello stesso processo, con l’accusa di minacce in danno di Alessandro Mannone, è imputata anche la 55enne Francesca Barraco, per la quale il pm ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. Dopo la requisitoria del sostituto Anna Trinchillo, ci sono state le arringhe difensive degli avvocati Vincenzo Bonanno, legale di Mannone, e Mariella Martinciglio, che assiste la Barraco, rappresentando anche la parte civile. Oggi dopo le classiche “repliche”, dovrebbe essere emessa la sentenza.