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15/05/2015 07:08:00

Abusi su una bambina, avviato il processo ad un anziano di Marsala. Denise, nuova udienza

 Davanti al giudice Francesco Parrinello è stato avviato il processo con rito abbreviato, e dunque a porte chiuse, al 74enne marsalese che in novembre fu posto agli arresti domiciliari dalla polizia per abusi sessuali aggravati e continuati su una bambina di sei anni. A disporre il rinvio a giudizio, invocato dal pm Nicola Scalabrini, è stato il gup Vito Marcello Saladino. L’imputato, difeso dall’avvocato Nino Buffa, è tutt’ora ai domiciliari. Nella prima udienza del processo, il padre della bambina, parente del presunto “orco”, si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l’avvocato Gaetano Di Bartolo. A sostenere l’accusa è il pubblico ministero Anna Cecilia Sessa. L’avvocato Buffa, intanto, si dice convinto dell’innocenza del suo assistito. “Per questo motivo – dice il legale - ho chiesto il giudizio con il rito abbreviato condizionato all’audizione di una testimone”. La teste citata dalla difesa verrà ascoltata nell’udienza del 28 maggio. I fatti contestati risalgono a circa sei-sette anni fa. L’indagine prese le mosse da alcune confidenze che la piccola, orfana di madre, fece a una sua insegnante. Sembra che teatro degli abusi sia stato un appartamento di un quartiere popolare. Lo scorso 20 gennaio, nell’incidente probatorio, la giovanissima presunta vittima confermò le accuse. Per l’avvocato Buffa, però, la ragazza “non si è mostrata molto serena” e inoltre si sarebbe “contraddetta” sull’epoca dei fatti. “Prima – ha spiegato il legale – ha detto che le avances le avrebbe subìto quando aveva quattro anni. Poi, invece, quando ne aveva sei”. L’avvocato Buffa, inoltre, evidenzia che “la perizia ginecologica non ha accertato abusi sessuali”. Per il legale si sarebbe trattato solo di baci. Anche questi, però, vista l’età della piccola, configurano il reato di abusi sessuali. Davanti al gip Saladino e al pm Scalabrini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’anziano presunto orco aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Con il rischio, però, di aggravare così la sua posizione agli occhi dei magistrati. Il nome dell’arrestato, che a quanto pare abita nella zona di Porticella, dove parecchi anni fa gestiva un negozio, non è stato divulgato dagli inquirenti per evitare che si possa giungere all’identificazione della vittima. Il 74enne è, infatti, parente (zio acquisito) della bambina. Le indagini sul caso furono avviate a seguito di una segnalazione dell’insegnante della piccola, con cui questa si era confidata. I presunti abusi sarebbero stati commessi quando la bambina veniva affidata all’anziano dai suoi genitori affinché vi badasse quando loro erano al lavoro o comunque fuori casa. Teatro dei fatti sarebbe stato il quartiere Amabilina. Dopo la segnalazione dell’insegnante, la piccola fu ascoltata nella stanza ‘’Arcobaleno’’ della questura. Rivelazioni che, secondo l’accusa, avrebbero trovato successivamente riscontro, secondo gli investigatori, anche nelle consulenze di una psicologa e di una ginecologa.

DENISE. Continua in appello il processo sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bambina sequestrata a Mazara l’1 settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. La nuova perizia disposta dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo sull’intercettazione choc venuta alla ribalta lo scorso 5 dicembre ad opera del perito Mendolìa (quest’ultimo ha detto che in una intercettazione si sente l’imputata Jessica Pulizzi che, quaranta giorni dopo il sequestro, sussurra alla sorella Alice: “Eramu n’casa… a mamma l’ha uccisa a Denise”) non scioglie i dubbi. Il perito nominato dalla corte (Delfino) ha, infatti, dichiarato che la clamorosa frase “in parte non si sente”. Se da un canto, dunque, l’accusa non trovato un punto fermo, dall’altro Piera Maggio, madre di Denise, continua a coltivare la speranza che la figlia possa essere ancora viva e che un giorno potrebbe riabbracciarla. “Noi continuiamo a cercare Denise viva” ha, infatti, dichiarato la madre della piccola scomparsa. Dopo il perito Delfino ha deposto il consulente di parte civile Cirillo. Oggi il procuratore generale della Corte d’appello terrà la sua requisitoria. A seguire interverranno i legali di parte civile, Giacomo Frazzitta, Luisa Calamia e Vito Perricone.