Caro fratello Francesco, benvenuto". Il pastore valdese di Torino, Paolo Ribet, si rivolge così a Papa Francesco, primo pontefice nella storia a visitare un tempio valdese oggi a Torino. "La incontriamo con gioia come un nuovo fratello nel nostro percorso", aggiunge il pastore. Storico incontro per Papa Francesco a Torino: Bergoglio è il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Ad accoglierlo, alle 9, nella chiesa di corso Vittorio Emanuele II, un canto in spagnolo, Cada cosa en la vida e il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, il presidente del Concistoro della Chiesa Evangelica Valdese di Torino, Sergio Velluto, e il titolare della Chiesa Evangelica Valdese di Torino, pastore Paolo Ribet .Dopo i discorsi, Bernardini, che lo ha accolto, e lo stesso Papa hanno recitato insieme il Padre Nostro. L'appuntamento di questa mattina è uno dei più importanti della visita papale a Torino
E il Papa ha risposto chiedendo perdono: "Da parte della chiesa cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi".
"Vogliamo leggere la sua visita, che è stata definita giustamente storica, proprio in questa dimensione di fratellanza - ha aggiunto il pastore Ribet - Viviamo un'esperienza incoraggiante e spero anticipatrice di ulteriori esperienze ecumeniche anche a Torino".
Dopo il pastore Ribet è intervenuto il Moderatore della chiesa valdese rioplatense di Uruguay e Argentina, un omaggio alle origini del Papa. "Sarebbe bello - ha detto - poter organizzare un evento simile. Papa Francesco, si consideri invitato sin da ora...".
Con la visita al Tempio Valdese di Torino, Papa Francesco "ha varcato un muro alzato otto secoli fa, quando la nostra chiesa fu accusata di eresia e scomunicata dalla Chiesa romana". ha aggiunto Bernardini. E ha continuato chiedendo a Francesco di rompere il tabù che impedisce a cattolici e protestanti di vivere insieme l'Eucarestia durante il culto : "Ciò che unisce i cristiani
raccolti intorno alla mensa di Gesù sono il pane e il vino che Egli ci offre e le sue parole, non le nostre interpretazioni che non fanno parte dell'evangelo. Sarebbe bello che in vista del 2017 le nostre chiese affrontassero insieme questo tema"
La "riscoperta" della fraternità Cristiana "ci consente di cogliere il profondo legame che già ci unisce, malgrado le nostre differenze". Così ha risposto Papa Francesco "Si tratta di una comunione ancora in cammino, l'unità si fa in cammino, una comunione che, con la preghiera, con la continua conversione personale e comunitaria e con l'aiuto dei teologi, noi speriamo, fiduciosi nell'azione dello spirito santo, possa diventare piena e visibile comunione nella verità e nella carità".
"L'unità che è frutto dello spirito santo non significa uniformità. I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra di loro", ha detto Francesco.
da 'La repubblica on-line' del 22 giugno 2015