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24/06/2015 07:04:00

Calcio, nei guai Pagliarulo, il capitano del Trapani. 10.000 euro per vendere una partita

Ha appena rinnovato con il Trapani per altri due anni, Luca Pagliarulo. Il capitano ha rinnovato il suo contratto con la società granata ed è pronto a disputare la sua sesta stagione con la maglia del Trapani.  «Ormai mi sento la maglia granata addosso ed essere il capitano del Trapani in serie B per la terza stagione consecutiva mi riempie di orgoglio». Ma adesso per Pagliarulo il sospetto dell'infamia più grave per uno sportivo: aver venduto una partita del Trapani al Catania di Pulvirenti. Con lui sarebbe coinvolto anche il giocatore Nino Daì.

Tutto verte intorno a Catania-Trapani dell'11 aprile scorso. Una vera e propria sfida salvezza che spinge numerosi tifosi a seguire la squadra al "Massimino". Match dai due volti: gli uomini di Cosmi passano in vantaggio con un rigore di Terlizzi in apertura, dopodiché gestiscono la gara e senza particolari affanni chiudono in vantaggio il primo tempo.

Nella ripresa, quasi improvvisamente, il Trapani crolla e la difesa - con in campo per tutta la durata dell'incontro anche Pagliarulo e Daì - comincia a sbandare. Topiche clamorose che portano prima al pari di Schiavi, subito dopo al sorpasso etneo su autorete di Terlizzi, prima del tris siglato da Castro. In un quarto d'ora la gara muta radicalmente, i granata sembrano quasi non essere rientrati in campo. Nei minuti di recupero arriva la quarta marcatura siglata ancora da Schiavi, tuttavia già mezz'ora prima del triplice fischio finale la contesa aveva decretato un vincitore.

Bocche cucite in società, al momento la linea che prevale è quella del silenzio. 

Nel pomeriggio è arrivata la replica di Nino Daì, che ha espresso su Facebook il proprio punto di vista sulla vicenda: "Ogni sabato aspettavo pazientemente il mio turno per giocare e vestire la maglia granata, che amo. È incredibile che qualcuno mi accusi di aver fatto qualcosa che danneggi la mia squadra, la mia società e i miei tifosi. Facciano tutto quello che vogliono: scavino nei miei conti, mi controllino, mi perquisiscano. Troveranno solo la trasparente verità della mia vita da "operaio" del pallone, innamorato della squadra per cui gioca". Anche il club granata ha fatto sentire la propria voce, attraverso il seguente breve comunicato: "Apprendiamo con stupore dell’indagine svolta dalla Procura di Catania che vede coinvolti anche alcuni nostri tesserati. Fiduciosi e rispettosi del lavoro svolto dalla Magistratura confidiamo che la vicenda possa risolversi nel più breve tempo possibile".

Su quella partita – a dire il vero – sin da subito si addensarono i sospetti. Un flusso anomalo di scommesse aveva allertato inizialmente i bookmakers, poi l’intero mondo del calcio. E dire che anche il Trapani aveva bisogno di punti, perché invischiato nella bagarre playout. Quella partita si giocò il giorno dopo il cedimento sull’A19 Palermo-Catania, coi ragazzi di Cosmi stoppati mentre erano in pullman, pochi minuti prima del possibile disastro.

La sensazione è che per Pagliarulo saranno tempi duri. Arrivato a Trapani nella stagione 2010-11, il capitano granata, che nello scorso torneo di serie B ha totalizzato 32 presenze e 2 reti, due giorni fa aveva commentato orgoglioso e felice il rinnovo del contratto.

TERLIZZI. "Solo chiacchiere". Così ai microfoni di Sky il difensore del Trapani Christian Terlizzi, commenta le voci sull'inchiesta-Catania e sulle presunte partite truccate: "Non so cosa sia accaduto, mi trovo a Roma per controlli fisici. Penso solo al tendine, spero che stia bene e che io possa tornare in campo a settembre. Per la partita con il Catania, solo chiacchiere: abbiamo perso 4-1 e la partita l'hanno vista tutti. Questi sono i fatti, lascio ad altri le chiacchiere. Mi dispiace che le cose vengano ingigantite. Accade spesso nel calcio. Probabilmente qualcuno si diverte ad inventare, per cercare di farsi pubblicità".