Operazione della Polizia di Stato che ha arrestato quattordici persone, accusate a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso,estorsione, traffico di droga. Le squadre mobili di Palermo e Agrigento hanno assestato un duro colpo a Cosa Nostra. Azzerati vertici e fianceggiatori delle famiglie di Agrigento e Porto Empedocle che imponevano il pizzo alle imprese e tentavano di condizionare una serie di opere edili tra cui il rigassificatore di Porto Empedocle e anche i trasporti da e per Lampedusa.
In manette, i nuovi capi delle famiglie di Agrigento e Porto Empedocle: sono Gioacchino Iacono detto u giardinisi e Francesco Messina. Ai domiciliari è andato uno dei patriarchi della mafia della provincia, Pietro Campo, di Santa Margherita Belice, che negli ultimi mesi aveva intrattenuto frequenti contatti con i boss di Corleone. Le intercettazioni della polizia hanno svelato un clima pesante per gli operatori economici della provincia di Agrigento. I boss puntano non solo al pizzo, ma anche al controllo delle aziende. Fra i clan delle due province, poi, correvano diversi affari.