Il giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte ha assolto dall’accusa di omicidio colposo il 35enne petrosileno Pietro Errante. Questi, l’8 agosto 2011, era alla guida dell’autoarticolato contro il quale si scontrò, con la sua bicicletta, il 70enne ex insegnante di educazione fisica Angelo Cascio, che poco dopo morì per dissanguamento all’ospedale di Marsala. In bici, Cascio era andato a comprare il pane. Il grave incidente si verificò all’incrocio tra le strade che attraversano le contrade Ventrischi e Ponte Fiumarella. L’autista del mezzo pesante non si sarebbe accorto dell’arrivo dell’anziano ciclista, mentre quest’ultimo si sarebbe accorto troppo tardi dell’autocarro, non riuscendo ad evitare l’impatto. Secondo l’accusa, Pietro Errante - per il quale il pm Francesca Ferro aveva invocato una condanna a un anno e 8 mesi di reclusione - nel sorpassare la bicicletta, non avrebbe tenuto lateralmente una distanza adeguata e per questo l’anziano pensionato sarebbe stato travolto. A difendere l’imputato è stato l’avvocato Luigi Pipitone, che nella sua arringa, conclusa con la richiesta di assoluzione con formula piena, ha sostenuto che il suo assistito effettuò una corretta manovra di guida, rispettosa dei canoni di diligenza e prudenza e che pertanto l’incidente mortale si è verificato per cause a lui non attribuibili. E alla fine, il giudice Chiaramonte ha accolto la tesi dell’avvocato Pipitone.