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09/12/2016 06:40:00

Concussione. Processo in appello per l'avvocato marsalese Corrado Di Girolamo

 Non è affatto conclusa la vicenda giudiziaria che vede protagonista il 62enne avvocato marsalese Corrado Di Girolamo, che il 6 ottobre 2015 assolto dall’accusa di concussione dal gup Annalisa Amato. “Il fatto non sussiste” decretò il gup, anche se la decisione fu adottata con il secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (“Quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova”). Il pm Giulia D’Alessandro aveva invocato la condanna a 4 anni e 4 mesi di carcere. Esaminate le motivazioni della sentenza, la Procura ha fatto subito appello. E il prossimo 16 marzo, a Palermo, inizierà il processo d’appello. Di Girolamo è stato accusato di concussione nell’ambito della vendita di alcuni beni cui era stato delegato dal giudice dell’esecuzione. Secondo la Procura, il legale, a solo titolo di “spese”, avrebbe inizialmente chiesto una ingente somma (17 mila euro) agli aggiudicatari degli immobili messi all’asta dal Tribunale per 24 mila euro. L’indagine, svolta dalla sezione di pg delle Fiamme Gialle della Procura, è scaturita dalla denuncia degli acquirenti: Leonardo Salvatore Lombardo, di 36 anni, e la sorella Giusy Marianna, di 30, figli degli ex proprietari dei beni. Dopo le resistenze dei fratelli Lombardo, Di Girolamo avrebbe fatto uno “sconto” di 2 mila euro, riducendo poi le sue pretese a 7 mila euro. A difendere l’imputato è stato l’avvocato Paolo Paladino, che nel processo ha prodotto una perizia per dimostrare la “congruità” della richiesta. Il pm, invece, presentò il prospetto con cui il giudice dell’esecuzione (Vaccaro) liquidò a Di Girolamo circa 4 mila euro. Meno di un quarto, dunque, della prima richiesta che il legale avrebbe avanzato agli aggiudicatari dei beni venduti con esecuzione immobiliare.