E’ iniziato, davanti il Tribunale di Marsala, un processo che vede imputato, per usura, un uomo di 82 anni, Vito Margiotta, di Campobello di Mazara. I fatti contestati si sarebbero svolti tra il 2007 e il 2014. Secondo l’accusa, il presunto strozzino avrebbe approfittato di imprenditori, artigiani e professionisti in difficoltà economiche, prestando loro denaro a tasso di interesse tra il 30% e 120% annuo. L’indagine, svolta dalla stazione dei carabinieri di Campobello di Mazara e dalla Tenenza della Guardia di finanza di Castelvetrano, è stata coordinata dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro. Ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro il denaro che sarebbe stato prestato dal Margiotta negli anni. A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia presentata, nel 2015, da una delle presunte vittime. Oltre alle 24 presunte vittime, si sono costituiti parte civile anche il Comune di Campobello di Mazara e le associazioni antiracket e antiusura di Trapani e Marsala. Quest’ultima intitolata a Paolo Borsellino. A rinviare a giudizio il Margiotta era stato il gup Annalisa Amato. A difendere l’imputato sono gli avvocati Giuseppe Pantaleo e Giacchino Sbacchi. Ad assistere, invece, come legale di parte civile, sette presunte vittime è l’avvocato mazarese Mariella Martinciglio, che ai primi dello scorso ottobre, qualche giorno dopo il rinvio a giudizio del presunto strozzino, fu vittima di un fatto inquietante. Un incendio, infatti, fu appiccato, a Mazara, a un uliveto di sua proprietà. Il legale, che presentò ai carabinieri una denuncia contro ignoti, preferì non rilasciare dichiarazioni. Anche se non nascose di temere che il fatto possa essere in qualche modo da ricollegare alla sua attività professionale. Sul fatto, le indagini sarebbero ancora in corso.