Due anni e 4 mesi di carcere sono stati inflitti dal giudice monocratico di Marsala Matteo Giacalone an agricoltore di Partanna, Francesco Paolo Mistretta, 46 anni, processato per “stalking” in danno dell’ex moglie. E questa è la seconda condanna subìta dall’uomo sempre per “atti persecutori” in danno dell’ex coniuge, dal quale si separò legalmente nel 2012. Un paio d’anni fa, infatti, Mistretta ha patteggiato una condanna a un anno e mezzo. Ciò dopo avere aggredito, tra l’altro, l’ex moglie e l’ex suocero, che erano insieme in auto. L’uomo, difeso dall’avvocato Gianni Caracci, avrebbe continuato a tormentare la donna (pedinamenti, aggressioni, telefonate a qualsiasi ora, etc.) nonostante i diversi provvedimenti cautelari emessi dalla magistratura: divieto di avvicinamento alla “persona offesa”, divieto di dimora a Partanna, arresti domiciliari e persino il carcere a fine maggio 2013. Adesso, all’ex moglie (A.N., di 38 anni), costituitasi parte civile con l’assistenza legale dell’avvocato Enza Pamela Nastasi, il giudice Giacalone ha anche concesso un risarcimento danni “provvisionale” di 3 mila euro. Dopo la sentenza, l’avvocato Nastasi ha espresso “soddisfazione”, anche se a suo parere “la provvisionale riconosciuta dal giudice ripara solo in minima parte le sofferenze psichiche patite dall’ex moglie di Mistretta, che spesso è stata costretta a barricarsi in casa con i figli per sfuggire ai comportamenti persecutori dell’ex marito”. Nel febbraio dello scorso anno, Francesco Paolo Mistretta era stato posto agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento della magistratura. Le indagini, infatti, avevano evidenziato il pericolo che gli episodi di stalking potessero degenerare in qualcosa di molto più grave.