Scena muta, davanti al gip Sara Quittino, del 50enne marsalese Francesco Giuseppe Lombardo, arrestato domenica scorsa dai carabinieri per l’omicidio del 64enne Giuseppe Fiorino. Al quale sarebbe stato fracassato il cranio a colpi di bottiglia. Il presunto omicida, infatti, su consiglio del suo avvocato difensore Diego Tranchida (nell’occasione sostituito dall’avvocato Piergiorgio Giacalone in quanto impegnato a Roma davanti la Corte di Cassazione), ha preferito avvalersi della “facoltà di non rispondere”. Una strategia difensiva che di solito è adottata quando l’indagato è praticamente alle strette. L’interrogatorio di garanzia, durato quindi pochi minuti, è avvenuto al carcere San Giuliano di Trapani. Il gip Quittino ha, naturalmente, convalidato l’arresto di Lombardo. “Era geloso dell’ex convivente – dice un vicino di casa – Lombardo non sopportava di trovare, talvolta, la sua ex nell’appartamento del vicino di casa, Pino Fiorino. E per questo, ogni volta che Lombardo veniva qui, scoppiava una lite”. E sabato sera si è esplosa quella approdata alla tragica conclusione. Teatro dei fatti è stata una modesta e malconcia palazzina popolare di via Grotta del Toro. Fiorino abitava al primo piano. Il suo era l’appartamento di fronte a quello dove viveva, con un bambino di 5 anni, l’ex convivente di Lombardo. Non è chiaro quali fossero i rapporti tra i due. Di certo, c’è che Lombardo era geloso. Sarà, comunque, l’indagine coordinata dal pm Antonella Trainito a stabilire la causa scatenante della brutale aggressione sfociata nella morte del Fiorino.