Già “revocato” dalla Banca Mediolanum dal ruolo di responsabile dei suoi promotori finanziari di Marsala e radiato dal relativo albo della Consob, il 43enne ex promotore finanziario Giacomo Di Girolamo è stato, adesso, anche condannato dal Tribunale marsalese ad un anno di reclusione per il reato di appropriazione indebita ai danni di una famiglia pantesca che gli aveva affidato circa 8 mila euro.Dichiarata, invece, la prescrizione per una contestazione analoga relativa al 2007. Oltre che a Marsala, infatti, Di Girolamo, in passato, ha operato per parecchio tempo anche a Pantelleria. E dopo aver conquistato la fiducia dei clienti, avrebbe portato all’incasso in suo favore titoli di credito che gli erano stati consegnati per essere depositati nei conti correnti dei clienti.
“Oltre alla condanna penale – dichiara l’avvocato Patrizia Brignone, legale della famiglia di risparmiatori panteschi – è stato riconosciuto anche il diritto al risarcimento delle vittime. Sia a carico dell’imputato, che a carico della Banca Mediolanum. E questo risultato consentirà di confidare su un sicuro indennizzo. Banca Mediolanum, che prima dell’azione penale aveva negato ogni sua responsabilità, ha tentato di dimostrare, nel corso del procedimento, che i rapporti tra i clienti ed il promotore, in virtù dei quali erano state affidate le somme al Di Girolamo, esulassero il rapporto lavorativo e fossero di natura personale, ma dalle dichiarazioni testimoniali della persona offesa è emersa la verità.
Il promotore aveva carpito la buona fede e la fiducia conquistatasi negli anni, era divenuto anche commensale abituale delle vittime e, approfittandosi di tali rapporti, aveva loro sottratto ingenti risparmi per finalità solo apparentemente rispondenti al suo mandato professionale. Purtroppo, dai dati statistici delle transazioni contrattuali, emerge che casi come questo non costituiscono degli episodi del tutto isolati ed è bene che i risparmiatori sappiano che l’istituto di credito risponde sempre per i danni arrecati ai clienti dal promotore finanziario, anche se questi ha agito in dolo, anche se gli sono state consegnate, bonariamente, somme in contanti”.
E’ ancora in corso, intanto, il processo principale a Giacomo Di Girolamo (difeso dall’avvocato Ignazio Bilardello). Quello che lo vede imputato per diversi casi di truffa e appropriazione indebita relativi periodo compreso tra il 2003 e il 2011. Con Di Girolamo è imputata anche Francesca D’Amico. Numerose le “vittime” dalle quali il Di Girolamo si sarebbe fatto consegnare somme di denaro promettendo di versarle sui loro conti correnti o i libretti al risparmio, nonché di effettuare investimenti finanziari o stipulare contratti di pensione integrativa. In realtà, però, in parecchi casi, ciò non sarebbe avvenuto. Il denaro, infatti, sarebbe finito nelle tasche del Di Girolamo. L’inchiesta è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura. I fatti sono relativi al periodo tra il 2003 e il 2011. La Banca Mediolanum è, al contempo, responsabile civile e parte civile.