Comincia oggi un altro processo all'ex Sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà. Qualche mese fa per lui c'è stato l’annullamento, da parte della Cassazione, della condanna a nove anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa inflittagli, il 15 luglio 2015, dalla Corte d’appello di Palermo (in primo grado, il Tribunale di Marsala l’aveva assolto)
Adesso va a processo per altri reati, tra cui corruzione, turbativa d’asta, falso ideologico, abuso d’ufficio e ricettazione con altre nove persone: un ex assessore della sua giunta, funzionari comunali e imprenditori. Tutti rinviati a giudizio dal gup Francesco Parrinello.
Vari e diversi tra loro i capi d’imputazione. Corruzione è il reato contestato, in due casi, a Caravà e all’ex assessore Vincenzo Giardina. Piuttosto curioso il primo caso. Secondo l’accusa, infatti, nel luglio 2011, l’allora sindaco, dopo la sua rielezione, nel corso delle consultazioni per formare la nuova giunta municipale, avrebbe accettato l’offerta di Giardina di denaro, per una crociera da fare con la sua famiglia, in cambio di un assessorato. A Caravà, difeso dagli avvocati Giuseppe Parrinello e Salvino Caputo, si contesta, inoltre, in alcuni capi d’imputazione, il concorso in reati che sarebbero stati commessi da funzionari comunali. Oltre a Caravà e Giardina, alla sbarra degli imputati saranno anche Gaspare Marcello Luigi Manzo, Nicolò Caruso, l’architetto Ignazio Graziano, Vito Accardo, Pietro Pantaleo, Agostino Montalbano, Domenico Accardo e Rosario Moceri.
A Manzo e Caruso si contesta la turbativa d’asta in concorso. Il primo, dirigente del Comune, nella sua qualità di presidente della commissione di gara per il “servizio di trasporto urbano ed extraurbano degli alunni pendolari nell’anno scolastico 2011/12”, e il secondo nella qualità di amministratore unico della “Mokarta Travel”, che nell’ottobre 2011 partecipò alla gara, vincendola, presentando un ribasso del 25,50%.