Inizierà il 29 marzo a Trapani la prima udienza del processo che vede contrapposti da un lato l'Azienza sanitaria provinciale e dall'altro una donna che l'ha citata in giudizio per non avere rimborsato i farmaci oncologici necessari per la cura Di Bella. La donna aveva chiesto all'Asp il rimborso di circa 30 mila euro per le spese sostenute per i costosi farmaci oncologici in base alla cura del “Metodo Di Bella”. L’Azienda sanitaria, con un provvedimento del suo direttore Fabrizio De Nicola si è opposta motivando la scelta dicendo che: «il direttore del Dipartimento del Farmaco (della stessa Azienda) ha relazionato, evidenziando che sul piano generale la sperimentazione clinica condotta in Italia nel 1998 ha dimostrato l’inefficacia del cosiddetto metodo Di Bella come terapia antitumorale». La difesa della controparte sarebbe in grado di dimostrare l’efficacia dei farmaci assegnateli e con relazioni di specialisti oncologici.