Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/03/2017 06:10:00

Alcamo, omicidio Coraci. Condannati all'ergastolo i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto

Il giudice per le indagini preliminari di Trapani Caterina Bonsignore ha condannato all'ergastolo i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, ritenuti colpevoli dell'omicidio di Enrico Coraci, il 34enne di Alcamo ucciso con un colpo di fucile sparato a briciapelo il 21 novembre del 2015, in via Ruisi, nel quartiere popolare "Villaggio Regionale" di Alcamo.

La sentenza del giudice Bonsignore ha previsto per i due condannati, oltre alle pene accessorie, anche il pagamento di una provvisionale di 400 mila euro come risarcimento per i familiari di Coraci - i genitori e le due sorelle - che si sono costituiti parte civile nel processo che si è svolto con il rito abbreviato.

Tra novanta giorni si conosceranno le motivzioni della sentenza, ma già una cosa è chiara, perchè annunciata nello stesso dispositivo, è stata esclusa l'aggravante per futili motivi legati al movente del delitto. Per quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, l'omicidio sarebbe maturato per un regolamento di conti legato al traffico di stupefacenti.

Secondo i difensori dei due fratelli Gatto, invece, la violenta discussione è nata per futili motivi davanti ad un locale del centro di Alcamo dove Enrico Coraci si sarebbe scagliato in particolare contro uno dei fratelli e solo gli effetti dei fumi dell’alcol avrebbero accentuato la lite, culminata in via Ruisi, diventata il luogo del tragico epilogo, dove venne esploso il colpo di fucile da distanza ravvicinata.

Con l'ergastolo per entrambi gli imputati è stata dunque confermata la condanna chiesta del pubblico ministero Rossana Penna che, in un primo momento aveva chiesto trent'anni di reclusione per ciascuno dei due fratelli Gatto, ma poi, al termine dell'arringa finale, aveva riformulato la sua richiesta chiedendo la pena massima.