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12/04/2017 15:30:00

La risalita del Trapani. Ds Salvatori cauto: "Siamo a metà. Non abbiamo realizzato nulla"

 Tornando a parlare dopo l'incontro di campionato Trapani-Perugia 3 a 0 che ha permesso ai granata di abbandonare la zona playout, il diesse Fabrizio Salvatori si è confidato ai canali ufficiali di "Tmw Radio", mantenendo basso il profilo ed esordendo così: "Di disperato non c'è mai nulla perché se hai le persone che credono nell'obiettivo si possono fare cose che sembravano impossibili". Ed ancora: "C’è felicità per quanto abbiamo fatto finora, ma non abbiamo realizzato ancora nulla. C’è la consapevolezza che da qui alla fine dobbiamo dare tutto per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Non dobbiamo lasciare nulla al caso e non mollare di una virgola". Parole misurate e giuste quelle che utilizza Salvatori che conosce e ama la Sicilia, in quanto da calciatore conta un'esperienza con il Catania e, nel passato, è stato un dirigente del Palermo.

All'arrivo del duo Calori-Salvatori il Trapani era una squadra con un piede in Lega Pro. Infatti, alla fine del girone d'andata i punti raccolti erano stati solo 13, frutto di una sola vittoria. La salvezza era invece distante nove lunghezze. Un ambiente scoraggiato dopo la splendida cavalcata dello scorso anno culminata con un terzo posto storico in campionato. Poi i playoff: superato lo Spezia l’atto conclusivo della stagione si è avuto il 9 giugno 2016 contro il Pescara. Il perfetto disegno l'hanno fatto l'inizio di campionato tutto in pendenza e l'esonero di Cosmi.

Ed ecco che in contrapposizione a questa angosciosa situazione si è posto rimedio con gli ingaggi dell'allenatore Calori e del diesse ex Bologna Salvatori, entrambi desiderosi di riscatto. Il Trapani inizia a reagire, a lavorare sodo, infilando un filotto di risultati nel girone di ritorno. Una crescita costante che Salvatori spiega con queste parole:

"Il tecnico Calori, con il suo staff, è stato bravo nel motivare i ragazzi. A gennaio abbiamo effettuato un pesante restyling della rosa, cedendo i giocatori che ormai avevano dato tutto alla causa ed erano senza stimoli e ingaggiando calciatori meno famosi, di categoria inferiore, ma affamati e desiderosi di mettersi alla prova. I risultati, per il momento, ci premiano. Prima dovevamo sperare nei risultati negativi delle altre, ora che siamo fuori dalla zona playout invece dobbiamo sperare che i risultati siano ancora buoni”.

Emanuele Giacalone