E' una strana competizione elettorale questa per il rinnovo del parlamento siciliano. Una corsa senza esclusioni di colpi. I candidati, a destra e sinistra, sono gli stessi del 2012, ad eccezione di qualche new entry giovane come il mazarese Giorgio Randazzo, correrà in lista con Diventerà Bellissima.
Un pullulare di nomi e di dinosaruri elettorali.
La novità dentro il Partito Democratico è data da Giacomo Tranchida, prima competizione regionale per lui. Intercetterà i voti di opinione, gli altri due candidati, Baldo Gucciardi e Paolo Ruggirello, avranno un competitor con cui confrontarsi. Tranchida non ha mai avuto responsabilità di governo regionale e per questo ha una carta in più su cui puntare. Si discute ancora sui nomi delle due donne che dovrebbero completare la lista del Pd.
Se da una parte si parla di liste competitive dall'altra , invece, c'è la concreta difficoltà di allestirle, queste liste. Non bastano i nomi degli uomini forti, le postazioni, cinque in tutto, dovranno essere in grado di apportare il loro contributo. In tutti i partiti si sta assistendo alla calibratura della lista su uno, due candidati, consci del fatto che sarà difficile pensare a far scattare il secondo seggio. Ad oggi c'è un secondo partito, il 55% degli elettori siciliani, che bisognerà recuperare: l'astensionismo.
Problemi dentro Forza Italia, l'arrivo di Giovanni Lo Sciuto ha creato tensioni nel movimento trapanese. Tre, dapprima, le candidature date per scontato: Giuseppe Guaiana, Stefano Pellegrino, Toni Scilla. Il coordinatore provinciale, Tonino d'Alì, lavorava in questo senso, alla ricerca solamente della quota rosa che potesse, attraverso un consenso diffuso, contribuire elettoralmente alla lista. Non è gradito Lo Sciuto dentro Forza Italia, non lo è perchè potrebbe arrivare primo e significherebbe, anche, rubare il posto in provincia a d'Alì. Il candidato di riferimento per il senatore forzista è Guaiana, se non dovesse approdare all'ARS la sua leadership in provincia di Trapani sarebbe scalfita. D'Alì sa che Stefano Pellegrino, pur avendo un discreto consenso, non potrebbe avere i numeri né di Guaiana, né di Lo Sciuto, nemmeno quelli di Scilla. Lo stesso mazarese, Scilla, non è uomo di d'Alì, non ha mai fatto l'uomo di partito ubbidiente e soccombente al volere del senatore trapanese, e per questo dentro il movimento azzurro ci sono stati, in passato, scontri e allontanamenti. Oggi il problema è Giovanni Lo Sciuto che cerca, e con molta probabilità otterrà, il posto dentro la lista di Forza Italia. Il pressing arriva direttamente dal commissario regionale dei forzisti, Gianfranco Miccichè. Del resto, facendo chiarezza per i lettori, se un deputato regionale uscente lascia un partito per, ufficialmente, abbracciare un'altra sigla partitica è conseguenziale che il suo nome, da candidato, sia proprio inserito nel nuovo simbolo di appartenenza.
Non la pensa così Tonino d'Alì che è pronto a disimpegnarsi dalla campagna elettorale se Lo Sciuto dovesse correre in lista forzista per il collegio di Trapani. Non si tratta solamente di un problema di leadership provinciale del partito ma di ragioni di opportunità. Una lotta che vedrà uscente qualcuno tra qualche giorno, il termine per la presentazione della lista è il 5 ottobre.
Continua a cercare la sua lista un altro candidato, il trapanese Francesco Salone. Non c'è posto per lui in Diventerà Bellissima nonostante il pressing del sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi. Non c'è posto dentro l'UDC, nonostante Mimmo Turano dica di avere una lista lunga di otto aspiranti candidati (sembra la fila al supermercato), al momento i certi sono lui ed Eleonora Lo Curto. Salone potrebbe finire dentro la lista di Cantiere popolare-Idea Sicilia di Saverio Romano, in quella lista, qualora venisse allestita, potrebbe finire lo stesso Scilla che è punto di riferimento in provincia di Trapani del deputato nazionale Romano.
E nella mattinata di oggi, a Palermo, Massimo Grillo incontrerà i candidati marsalesi per tentare l'ennesima convergenza su un solo nome. Non parteciperanno Stefano Rallo dei Cinque Stelle, sia per le regole che il movimento grillino impone, sia perchè non è intenzionato a fare un passo indietro. Non parteciperà nemmeno la Lo Curto che è già in campagna elettorale. Sarà un incontro ristretto tra Grillo, Stefano Pellegrino, Paolo Ruggieri. Non cambia nulla per il candidato di Diventerà Bellissima, Ruggieri, che proprio ai nostri microfoni ha dichiarato che rimarrà candidato senza possibilità alcuna di ritirarsi. In buona sostanza Massimo Grillo cerca l'acqua in mare. Tentativi vani che non porteranno a nulla e che creano, semmai, confusione nel già spinoso mondo politico, a maggior ragione se poi il candidato presidente che Grillo voterà sarà Fabrizio Micari.