Nello Musumeci, candidato per il centrodestra alla presidenza della Regione Sicilia alle elezioni del 5 novembre. Come sta andando e com'è la sua campagna elettorale?
E’ faticosa, la strada è in salita ma per fortuna il vento è a favore. Dobbiamo serrare le fila, dobbiamo parlare alla gente, io sto andando in lungo e in largo per la Sicilia, sono abituato all’incontro con gli elettori, anche con quelli che non sono ben predisposti a votare e a votare per noi. Abbiamo il dovere di recuperare la gente alla politica.
Oggi c’è un 55% di elettorato che rimane a casa perché sconfortato. Avete pensato come intercettare questi cittadini siciliani?
Io penso che in democrazia vince chi va a votare, chi si astiene sfoga la propria rabbia per cinque secondi ma poi continuerà a gridare alla luna per cinque anni e questo non credo che valga la pena farlo. Bisogna votare ed esprimere un voto di testa e non di protesta. Un voto per cambiare, niente salto nel buio. Il PD e il centrosinistra lasceranno le macerie dopo cinque anni di crocettismo. Sia chiaro, anche i governi precedenti non sempre hanno fatto bene, le responsabilità sono remote, ma quella crocettiana che doveva essere una rivoluzione si è rivelata una mistificazione. Dobbiamo cambiare pagine e restituire autorevolezza alla politica. La provincia di Trapani deve tornare ad assumere il protagonismo che ha perso nello scacchiere regionale e dico anche internazionale. Le liste delle forze politiche che mi sostengono sono tutte ben dosate, anche quella del mio movimento “Diventerà Bellissima” sarà una lista particolarmente forte e soprattutto formata da persone per bene, tra cui a Marsala Paolo Ruggieri che mi segue da anni.
Musumeci è possibile governare la Sicilia con Gaetano Armao e con Roberto Lagalla, assessori uno con Cuffaro e l’altro con Lombardo e ricordiamo, tra l'altro, che Armao propose una manovra finanziaria di ottanta articoli tutti impugnati dalla Corte dei Conti.
Io credo sia possibile. Si tratta di due tecnici e non di due politici, di due professori universitari che hanno ognuno una specifica competenza della materia. E’ possibile governare con una squadra di 12 assessori soprattutto politici, è possibile governare con uomini e donne, è possibile governare e sbagliare, è possibile cadere e rialzarsi. E’ possibile perché la politica non è il luogo di santi e neanche di diavoli, ma il frutto di un’attività umana, di quella gente che voi deciderete e sceglierete, noi siamo il risultato, a scegliere sono i cittadini. La causa della scelta è fatta da chi va a votare. Noi arriviamo il lunedì, la domenica i protagonisti in cabina elettorale sono i cittadini. Se la società civile sceglie un ceto politico sano vuol dire che è una società sana, se viene scelto un ceto politico malato vuol dire che è una società malata. Non invertiamo i ruoli ogni volta, come se noi venissimo da Marte o dalla Luna, noi siamo quello che il popolo sceglie nel bene e nel male. Io non ho mai messo piede alla Regione Siciliana, non ho mai governato né con Cuffaro né con Lombardo né con Crocetta nè con quelli che ci sono stati prima. Ho governato solo una volta in vita mia, la provincia di Catania che è diventata la prima provincia italiana per indice di gradimento, la prima stazione appaltante e l’unica che non ha mai avuto un avviso di garanzia. Questa è l’esperienza che io offro agli elettori trapanesi e agli elettori siciliani, io non devo essere giudicato per quello che farò ma per quello che ho già fatto. Oggi non serve un salto nel buio, oggi serve un governatore che, senza inventarsi rivoluzioni, finte rivoluzioni, sappia dove mettere le mani e soprattutto che guidi la squadra, un Governatore capace.
Musumeci, a proposito della candidatura di Luigi Genovese, figlio di Francantonio, ex segretario del PD, c’è una sua nota stampa in cui si dice che lei, candidato governatore, non parteciperà alle iniziative dei singoli candidati, ma alla presentazione del movimento ci sarà con tutti i candidati o no?
Io andrò alla presentazione di quanti più candidati possibili, non ho mai detto che la mia è una regola, vado dove posso andare e qualche volta dove credo di dover andare. I deputati che andranno all’Ars saranno scelti dai cittadini. Ridiamo dignità ai cittadini, ridiamo protagonismo ai cittadini. Non dobbiamo convincerci che siano i partiti a determinare le scelte. Io ho detto voglio liste pulite. Se i partiti sbaglieranno a fare le liste, dopo trenta giorni ci saranno i cittadini che faranno pulizia. Io rispondo per la mia storia personale che è una storia limpida, trasparente e non è un caso che abbia fatto il presidente della commissione antimafia votato da tutti, anche da grillini e dal partito democratico.