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07/10/2017 08:02:00

Regionali in Sicilia, liste presentate. Ecco gli sconfitti a Trapani, già prima di votare

Regionali 2017. Le liste sono state depositate in tutti i nove collegi della Sicilia.
Un grande fermento, fiato sospeso fino allo scadere del termine.
Quasi tutte le liste hanno avuto serie difficoltà nel chiudere la casella dedicata alla quota rosa.
Nella maggior parte dei casi ci si è accontentati delle candidature di servizio che non intaccano elettoralmente i big della lista.
Una storia che si ripete negli anni ma che in questa competizione regionale ha un sapore più amaro, demarca la netta linea di incapacità in cui navigano tutti i partiti, da destra a sinistra. La classe dirigente non ha lavorato bene sui territori, dalle segreterie provinciali a quelle dei circoli comunali. Non ci si spogli di nessuna responsabilità, il dado è tratto.

La coalizione del centro sinistra in provincia di Trapani si presenta con due liste vere, PD e Sicilia Futura, i politici forti elettoralmente sono solamente cinque. In verità le liste sono quattro, la penultima depositata è stata quella di Alternativa popolare-Centristi per Micari. Capolista Giovanni La Via, per il resto dei riempitivi. A sorpresa spunta anche la lista Micari: Gigi Fontanarosa, Roberto Gallo , Andrea D’Antoni, Daniela Rosa Maria Li Causi, Antonia Viola Desireè.
Non ne esce bene Teresa Diadema, la segretaria del circolo dem di Mazara,  che annuncia la sua candidatura martedì mattina a mezzo stampa, la ritira dopo appena dodici ore. La sua, sottolinea, voleva essere solo una provocazione per smuovere gli animi di altri dirigenti dem che avrebbero dovuto scendere in lista. L'invito non ha sortito l'effetto sperato e quindi passo indietro.
Un bambino di prima elementare avrebbe allestito una strategia certamente migliore.

Annunci e proclami, ufficializzazioni e smentite. Intanto le liste sono solo due contro quelle del centro destra che sono cinque. Ad onor del vero le liste forti, a sostegno di Nello Musumeci candidato presidente, sono poche ma con il voto di trascinamento a sinistra possono iniziare a sperare  solo in un miracolo.
C'è da chiedersi cosa abbiano fatto in queste segreterie e in questi circoli a parte litigare per leadership da burattini? C'è da chiederselo se poi a liste presentate ce ne sono solo due e sono anche povere. Quale il contributo portato al partito? Adesso saranno tutti occupati a rincorrere una vittoria, per un singolo candidato, che porta con se un retrogusto amaro, il 6 novembre si tireranno le somme. I paracaduti li lasciassero agli addetti ai lavori.

Sono stati sconfitti in tanti, compreso il senatore Tonino d'Alì, il grande stratega trapanese soccombe per mano di Gianfranco Miccichè.
D'Alì ha dovuto ingoiare il rospo che in questo caso porta il nome di Giovanni Lo Sciuto. L'imposizione palermitana ha previsto e ottenuto che il deputato di Castelvetrano finisse in quota azzurra. Testa in basso per d'Alì che pensa di imbonire l'elettorato forzista con una, eventuale, rappresentanza del territorio posizionando il fedelissimo Giuseppe Guaiana come futuro assessore del governo Musumeci, qualora fosse vincente.
Non passano nemmeno tre ore e Miccichè, da Agrigento, al candidato Musumeci richiede un altro assessorato per Roberto Gallo. Inizi ad inventarsi le deleghe, il buon Musumeci, perchè i nomi sono troppi e le postazioni non basteranno.
D'Alì fa una lista con dei candidati che non sono i suoi, che non lo rappresentano.
Con Stefano Pellegrino c'è un rapporto di cliente-avvocato, con Toni Scilla i rapporti non sono idilliaci e il senatore trapanese di Scilla non si è mai fidato per il suo girovagare in cerca di posizioni, dal MSI, a Grande Sud, poi Forza Italia, poi Cantiere Popolare, ora torna in Forza Italia. Non è vicino a d'Alì nemmeno Lo Sciuto che ha trovato muro e che verrà osteggiato dentro il movimento azzurro.
Succede che per questa tornata elettorale i giochi sono stati chiusi a Palermo ma la parte attiva non è stata quella di Tonino d'Alì che stavolta i diktat li ha subiti.
Miccichè avrà anche promesso poltrone assessoriali a garanzie a Forza Italia trapanese ma il presidente, se eletto, sarà Musumeci non una interposta persona.
Una furbata però va riconosciuta a d'Alì: la lista di Forza Italia è la più forte del collegio, insieme quella del PD. A Roma quello che interesserà sono i numeri finali che porterà il coordinamento provinciale non il singolo deputato. La lista è del coordinamento non il contrario.

Liste deboli, quelle forti sono tarate sulle candidature maschili, nessuna faccia nuova.
Destra e sinistra hanno fallito nel volersi rigenerare, si autoriciclano.
Il decadimento non solo delle liste ma della classe dirigente che non ha costruito sul territorio una rete di contatti da spendere nelle competizioni se non per un singolo candidato. E' la politica che si fa sartoria, cuce un abito addosso ad un candidato poi se la squadra non c'è questo rimarrà da solo davanti lo specchio a dirsi quanto è bello. Eppure sentirselo dire da altri è un godimento impareggiabile.

Oltre la coalizione del centro destra, del centro sinistra e del movimento Cinque Stelle ci sono altri candidati alla presidenza della Regione Siciliana.
Partiamo dai nomi già noti, per il centrodestra il candidato è Nello Musumeci presidente, il listino regionale di riferimento depositato vede come capolista lo stesso Musumeci a seguire ci sono: Gianfranco Miccichè e Bernadette Grasso per Forza Italia, Roberto Di Mauro per Popolari e autonomisti, Giusy Savarino per Diventerà bellissima, Mimmo Turano per l' Udc), Elvira Amata per Fratelli d'Italia.

Il centro sinistra si presenta con Fabrizio Micari presidente, il listino è così composto: Micari, Alice Anselmo, Nicola D'Agostino, Mariella Lo Bello, Antonio Rubino, Valeria Sudano e Vincenzo Vinciullo.

Il Movimento Cinque Stelle scende in campo con Giancarlo Cancelleri presidente, il listino allestino schiera: Giancarlo Cancelleri seguono Gianina Ciancio, Salvatore Siragusa, Vanessa Ferreri, Stefano Zito, Valentina Zafarana e Sergio Tancredi.

Claudio Fava presidente, nel listino ci sono: Claudio Fava è seguito da Raffaella Campo, Maurizio Bonincontro, Mariella Maggio, Paolo Cafà, Annalisa Stancanelli, Massimo Fundarò.

Noi Siciliani con Busalacchi ha il suo candidato presidente in Franco Busalacchi e nel listino oltre al candidato governatore ci sono: sono Lucia Pinsone, Massimiliano Lillo Musso, Claudia Capaci, Arcangelo Mazza, Emanuela Di Grandi detta Elena, Francesco Prestigiacomo.

 

Una donna candidato presidente è Piera Maria Loiacono di Lista Civica per il lavoro, il listino è così composto: Loiacono, Innocenzo Di Lorenzo, Eliana Bosin, Luca Scacco, Maria Campanella, Salvatore Occhipinti e Angela Ilari.

Casa Pound ci prova con Pierluigi Reale presidente, nel listino oltre a Reale ci sono: Giovanna Maria Ferrara, Francesco Paolo Ferrante, Giusy Morello, Andrea La Barbera detto Ajovalasit, Carla Angrisano, Giuseppe Di Salvo.

Siciliani Liberi schiera in campo Roberto La Rosa, nel listino La Rosa è capolista a seguire ci sono: Enzo Castrenze Cassata, Maria Antonietta Pititto detta Antonella, Raffaele Panebianco, Francesca Versaci, Salvatore Fanara detto Salvo, Luna Stella Sole.

Difficoltà per tutte le liste nella loro composizione, a Palermo la lista di Micari presidente non riusciva a trovare i candidati. Rosario Crocetta ha spostato buona parte dei suoi dentro quella lista e così il tandem adesso è in corsa.
Leoluca Orlando non ha riempito le liste per come vantava, adesso lo scoglio del 5% di sbarramento su base regionale.