I sanitari che hanno cercato di salvare la vita al maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi sono stati ascoltati in Corte d’assise, a Trapani, nel processo che vede imputato il 46enne bracciante marsalese Nicolò Girgenti, per concorso (con ignoti) nell’omicidio del sottufficiale, ferito a morte, la sera del 31 maggio 2016, in contrada Ventrischi, nell’entroterra marsalese, davanti ad alcune serre all’interno delle quali furono, poi, scoperte 6 mila piante di canapa afgana.
In aula hanno testimoniato sia medici dell’ospedale di Marsala che quelli del reparto di chirurgia vascolare di Palermo. I medici hanno riferito sugli organi interni danneggiati dal proiettile e sui disperati tentativi di salvare la vita al sottufficiale dell’Arma. Il pm ha, successivamente, prodotto relazioni dattiloscopiche sulle impronte digitali ritrovate nelle serre che hanno avuto riscontro con quelle di Francesco D’Arrigo, il partinicese arrestato per la coltivazione di marijuana, e Francesco Lo Iacono.
Alla prossima udienza, il 26 aprile, verranno ascoltati i consulenti tecnici nominati dall’avvocato difensore Genny Pisciotta.