Un settantenne originario di Castelvetrano, ma attualmente residente a Bellinzona, in Svizzera, è stato condannato dal Tribunale di Marsala a due anni e mezzo di carcere per atti persecutori (“stalking”) contro due donne, madre e figlia, e violenza sessuale su quest’ultima, all’epoca del fatto minorenne.
I fatti contestati all’uomo, che si chiama Giuseppe Speranzoso, si sarebbero svolti a Partanna. Dall’estate 2012 a fine ottobre 2014 il lasso di tempo in cui Speranzoso si sarebbe reso autore di una serie di atti persecutori contro una donna (G.G., nata a Marsala nel ’66, ma residente a Partanna) e una delle sue figlie.
Quest’ultima, nell’estate 2012, quando aveva 15 anni, subì anche violenza sessuale. L’anziano, infatti, secondo l’accusa, sei anni fa, “con mossa repentina” toccava il seno alla ragazza. “Costringendola così – si legge nelle carte dell’accusa – a subire atti sessuali contro la sua volontà”. Lo stalking sarebbe stato messo in atto con continue e reiterate molestie e minacce rivolte a madre e figlia. Tutto ciò perché G.G. avrebbe opposto un netto rifiuto alla proposta di Speranzoso di lasciare il marito e andare a vivere con lui in Svizzera. Le due vittime si sono costituite parte civile con l’assistenza dell’avvocato Enza Pamela Nastasi, che dopo la sentenza ha dichiarato: “Sono soddisfatta del risultato raggiunto, in ragione della gravità della condotta dell'imputato, il quale ha violato anche l'integrità psicofisica di una minore, minandone l'innocenza, esponendola ad un pregiudizio di enorme portata, difficilmente ripristinabile posto che non appare certo che la ragazza e la madre con recupereranno la loro serenità”. A difendere Speranzoso è stato l’avvocato Salvatore Rosa.