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22/05/2018 08:28:00

Il processo per l’omicidio del maresciallo Mirarchi. Ultime richieste di prova della difesa

 E’ ormai alle battute finali il processo per l’omicidio del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi. Un processo che davanti la Corte d’assise di Trapani vede imputato il 46enne marsalese Nicolò Girgenti, la cui difesa (avvocato Genny Pisciotta) ha chiesto e ottenuto l’ammissione delle ultime richieste di prova. Mirarchi fu ferito a morte con un colpo di pistola la sera del 31 maggio 2016 in contrada Ventrischi.

Di fronte ad alcune serre al cui interno, subito dopo, furono scoperte 6 mila piante di canapa afgana. Serre che fino a circa tre mesi prima erano gestite proprio dal Girgenti, che è accusato del delitto in concorso con ignoti. Adesso, nel tentativo di far scagionare il suo cliente, l’avvocato Pisciotta ha depositato le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che avrebbe rivelato retroscena sull’organizzazione per la coltivazione di stupefacenti e fatto i nomi di chi è (o è stato) al vertice di tale organizzazione. Il pentito verrà ascoltato in aula il prossimo 11 giugno. Per l’accusa, però, le dichiarazioni rese dal pentito non portano elementi di novità a quelli che sono i fatti del processo. Il difensore dell’imputato ha, inoltre, chiesto il controllo dei dvr delle telecamere di sorveglianza di un abitante della zona (Toro), sul quale però sarebbero state poi sovra-registrate altre immagini, e il controllo del cellulare del Girgenti per determinarne la geo-localizzazione la sera della sparatoria.

Chiesto, infine, anche l’esame della pistola dell’appuntato Antonello Massimo Cammarata, che la sera del 31 maggio 2016 era in servizio con Mirarchi, rimanendo miracolosamente illeso (i criminali, protetti dal buio, esplosero sette colpi di pistola contro i due militari). L’ipotesi dell’eventuale “fuoco amico”, però, è già stata decisamente esclusa dal maggiore dei carabinieri Antonio Merola, che in aula, quando è stato ascoltato, ha detto che subito dopo la sparatoria si fece consegnare la pistola da Cammarata e accertò che il caricatore era integro. Cammarata, dunque, quella sera non sparò alcun colpo.

A rappresentare la famiglia di Mirarchi, costituitasi parte civile, sono gli avvocati Giacomo Frazzitta, Piero Marino e Roberta Tranchida. Parte civile anche l’appuntato Antonello Massimo Cammarata, che rischiò di essere ucciso (e per questo Girgenti è accusato anche di tentato omicidio). A rappresentare il militare è l’avvocato Walter Marino.