Saranno i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Palermo a giudicare Aminta Altamirano Guerrero, la 36enne messicana condannata dal Tribunale di Trapani a 24 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Lorenz avvenuto ad Alcamo il 13 luglio del 2014.
Gli avvocati della donna, Saro Lauria e Caterina Gruppuso, hanno depositato un memoriale di cento pagine per il ricorso alla sentenza di primo grado. Un fascicolo che raccoglie tutte le tappe della vicenda. La donna è stata condanna dai giudici di Trapani perché ritenuta responsabile della morte del figlio che sarebbe stato ucciso da una dose letale di un farmaco antidepressivo, somministrato proprio dalla madre. La donna ha sempre respinto le accuse e della sua innocenza sono convinti anche gli avvocati Gruppuso e Lauria. La Altamirano Guerrero era arrivata ad Alcamo per via della relazione con Vincenzo Renda, papà di Lorenz, dal quale si era separata dopo una relazione burrascosa finita con tre denunce per maltrattamenti nei confronti del marito, che dopo la separazione era emigrato in Germania per lavorare come pizzaiolo.
Il piccolo Lorenz fu trovato privo di vita nel suo letto per una dose letale di amitriptlina, contenuta nel Laroxyl, un antidepressivo che la donna prendeva per una cura. Il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo. I giudici invece hanno riconosciuto le attenuanti e ridotto la pena a 24 anni di carcere e al pagamento di un risarcimento di 50 mila euro al papà di Lorenz e di 20 mila euro alle altre parti civili. Adesso si attende il nuovo processo il cui inizio che non è stato ancora fissato.