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19/06/2018 08:23:00

Marsala, la rapina a D'Angelo e Mistretta. Parla un ex pentito

  Un ex pentito di Caltanissetta mette a segno un colpo a favore dell’accusa che davanti al Tribunale di Marsala vede imputati, per rapine, i pregiudicati marsalesi Giovanni Parrinello, di 36 anni, e Andrea Nizza, di 30, entrambi arrestati dalla polizia, dopo oltre un anno di indagini, con l’accusa di essere gli autori di due “colpi” alla fine del 2015.

L’ex pentito è Emanuele Puzzanghera, 37 anni, con precedenti per fatti di droga e furto, che per un certo periodo è stato in carcere insieme a Parrinello e Nizza.

“In carcere – ha dichiarato Puzzanghera - mi hanno detto che sono stati loro a fare quelle due rapine”. Le rapine oggetto del processo sono quelle ai danni del gioielliere Saverio D’Angelo e del titolare di Mobili Mistretta.

La prima, commessa a “mani nude”, il 19 novembre 2015, in via XI Maggio, a due passi da piazza della Repubblica. Nella colluttazione con i malviventi, Saverio D’Angelo riportò la lussazione della mandibola. Tanto che le sue prime dichiarazioni furono raccolte dalla polizia al Pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino”. La seconda, il 17 dicembre 2015, ai danni del titolare di uno dei principali negozi di mobili della città, Antonio Mistretta, che nel suo esercizio di via Biagio Di Pietra (anche in questo caso, quindi, in pieno centro storico), fu pestato a sangue. Fu, infatti, una rapina in stile “Arancia meccanica”. Calci e pugni al volto della vittima e persino tagli, con un lungo coltello, a una mano e all’addome. Due rapine i cui dettagli sono già stati raccontanti in aula, non senza sofferenza psicologica, da entrambe le vittime. La difesa (avvocati Giacomo Frazzitta e Luigi Pipitone) ha sempre sostenuto che ad agire non furono Parrinello e Nizza e che, quindi, sbaglierebbe nell’indicare i due pregiudicati come gli autori dei due colpi. Adesso, però, è arrivato il colpo di scena delle dichiarazioni di Puzzanghera: “Eravamo rinchiusi nello stesso carcere e lo scorso settembre loro mi hanno confessato di essere stati loro a commettere quei colpi”. Parrinello e Nizza, naturalmente, hanno rintuzzato queste affermazioni. “Parlavamo soltanto del processo cui siamo sottoposti – hanno replicato – non abbiamo mai detto che abbiamo commesso le due rapine”. Del resto, cosa potevano dire?