Che non basti avere una pistola nella fondina con un porto d’armi rinfrescato di rado oppure dall’addestramento, il presidente della Regione Nello Musumeci, due suoi assessori insieme con la massima autorità di comando dei Carabinieri in Sicilia e i vertici dell’Autodromo di Pergusa, lo hanno ricordato a suon di euro. Trecentomila spalmati nel quadriennio che si chiuderà nel 2021 e saranno attinti dalla programmazione 2014/2020 del Fondo sociale europeo.
In forza del protocollo firmato, gli effettivi del Corpo forestale della Regione, i vigili urbani delle tre città metropolitane - Palermo, Catania, Messina - più il Libero Consorzio e il Comune di Enna, e gli stessi carabinieri da addestrare, intanto, andranno a lezione. Anzi a formazione. Docenti, i militari dell’Arma in servizio nei nuclei investigativi, operativi e radiomobili, che fra l’altro li ospiteranno nei poligoni di tiro di Villagrazia di Palermo e, sotto l’Etna, di San Giuseppe La Rena.
Non finisce qui: caschi bianchi e uomini della forestale seguiranno pure corsi di guida sicura d’emergenza e di protocolli di «gestione dei soggetti in stato di agitazione psicofisica e stress». Leggi, possibile ricorso ai trattamenti sanitari obbligatori. I corsi di guida saranno tenuti sulla pista di Pergusa. Salvare la pelle propria e altrui, insomma, lo scopo del programma di «rafforzamento, riqualificazione e ricondizionamento» della polizia locale che ieri è stato sottoscritto da Musumeci, dagli assessori alla Formazione e al Turismo Roberto Lagalla e Sandro Pappalardo, dal comandante della Legione Carabinieri Sicilia generale Riccardo Galletta, dal membro del cda del Consorzio Ente autonomo Pergusa Alessandro Battaglia.
Ecco la struttura dei corsi: per la gestione delle persone in stato di grave agitazione, due giorni di formazione per 45 allievi a ciclo, con un rapporto di un formatore carabiniere per 15 allievi. L’addestramento al tiro sarà destinato a un massimo di 40 allievi al giorno, che è poi la capienza giornaliera dichiarata dei due poligoni dell’Arma. Infine, per slalom e inseguimenti o corse di pronto intervento a sirene spiegate (guida sicura) il rapporto istruttori/allievi sarà al massimo di 1 a 8, quindi il numero massimo di ammessi a ciascun corso è di sedici fra vigili o appartenenti al corpo forestale. Le giornate di lezione e addestramento in pista saranno quattro per ogni ciclo di formazione.
Il comandante Galletta si è in pratica impegnato a mettere a disposizione della Regione i propri militari specializzati nelle varie attività di pronto intervento e tutela della sicurezza pubblica. Gli oneri, i costi di missione, se il carabiniere sarà chiamato a fare lezione fuori sede, e quelli vivi di utilizzo giornaliero dei poligoni di tiro e per i materiali saranno discussi in un secondo momento: l’articolo 6 del protocollo d’intesa battezza già un futuro tavolo tecnico di coordinamento.
Ci tiene, il presidente della Regione, a non far passare la propria traduzione della parola sicurezza come un totem da brandire. Piuttosto, accento sulla «cooperazione interistituzionale che oggi (ieri, ndr) ha segnato un’ulteriore tappa. Un proficuo e sinergico rapporto - dichiara Musumeci - di collaborazione tra la Regione, gli enti locali e le forze dello Stato. Un’intesa che punta a rafforzare le capacità istituzionali per promuovere un’amministrazione pubblica più efficiente».
Con un occhio al rilancio dell’impianto di Pergusa: «Vorremmo cogliere l’occasione - conclude il presidente - per rilanciare l’autodromo e farlo tornare a essere quello che era negli anni passati: una struttura di tutta la Sicilia e non solo di Enna. Intanto, utilizzarlo per questa attività di formazione e addestramento è un primo importante passo avanti».