“Marsala Città Turistica”, a ricordarcelo a noi cittadini e ai turisti, quei pochi, per la verità, che stanno arrivando in questa estate 2018, ci sono i cartelloni, belli grandi e in vista nelle vie principali che portano verso il centro.
Ma davvero la nostra può essere considerata una città a vocazione turistica? La domanda sorge spontanea considerando quello che sta accadendo nelle nostre strade, con i lavori pubblici che, per carità, devono essere fatti, per sistemare la rete idrica e le fognature, ma una cosa è che vengano eseguiti durante l’inverno e buona parte della primavera, cosa diversa, invece, è in questo periodo estivo che dovrebbe rappresentare per la città il momento clou per l’accoglienza di visitatori e turisti.
Non potevano capitare, infatti, in un periodo peggiore i lavori che l'Amministrazione Comunale di Marsala sta facendo nelle principali strade del centro storico, difficilmente percorribili se non semichiuse, e comunque piene di cartelli e avvisi di lavori in corso tali da che scoraggiare il visitatore. Una situazione che sta suscitando le proteste dei residenti, e non solo per le peripezie quotidiane che devono affrontare per andare e tornare dal lavoro, ma anche per gli effetti negativi sul flusso turistico. Una località turistica si distingue soprattutto per la cura del territorio, la manutenzione e la prosecuzione dei lavori in tempi che non vanno a coincidere con il periodo dell'alta stagione turistica.
E' chiaro che i lavori pubblici creano disagi, tuttavia i turisti che decidono di passare da noi le loro vacanze e il loro tempo libero non sono più disposti a scusare negligenze, cantieri sempre in atto, disordine e scarsa cura del territorio percependo, più genericamente, dei disservizi. Occorre considerare, poi, che i turisti non solo non tornano più ma attraverso i social sconsigliano di venire dalle nostre parti.
Ad inizio del mese di luglio si è raggiunto il colmo a Marsala con l'inizio dei lavori per il rifacimento del prospetto di Palazzo VII Aprile. Il tutto senza tenere conto che, nonostante la presenza di cantieri è necessario garantire ai turisti e agli operatori che lavorano nel comparto, un certo livello di gradevolezza estetica, cosa che non viene tenuta in considerazione, basta vedere in che condizioni si trova la Via Roma, sembra "una zona di guerra".
Ma si fa così o è solo il nostro pensiero sbagliato e i lavori vanno fatti comunque anche nel periodo più importante per l’economia turistica? A questo punto, ci chiediamo, cosa fanno le altre città turistiche. Eseguono i lavori lo stesso o cos’altro?
Come primo esempio portiamo quello del Comune di Favignana. Qui l’amministrazione comunale ha emesso un’ordinanza con la quale vengono sospesi tutti i lavori edili per il periodo estivo. Dal 2 luglio al 16 settembre nelle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, tutte le attività edilizie pubbliche e private con l’esclusione dei lavori di manutenzione interna che non comportano: la presenza di impalcature, occupazione suolo pubblico, deposto di materiali e rumori eccessivi.
L’amministrazione delle Egadi, che sono un fiore all’occhiello del turismo in provincia di Trapani, ha una visione completamente opposta su come e quando fare i lavori. Ma non sono solo le Egadi ad aver fatto questa scelta. Il Comune di Porto Empedocle ha fatto altrettanto, con una ordinanza sindacale ha previsto la sospensione dei lavori edili in genere, dal 14 luglio al 09 settembre 2018, che ricadono nel centro abitato della città compresa la zona balneare, consentendo solo in caso di necessità lavori pubblici urgenti ed inderogabili.
Oltre a questi esempi c’è anche quello del Comune di Pescara che ha visto il l’amministrazione fermare i lavori di ripascimento della spiaggia nella zona di Porta Nuova per poi riprenderli a fine stagione balneare, in autunno.
Stessa cosa succede in tutta Italia e in tutte le altre località turistiche del Paese, tanto che l'ANCE, l'associazione degli imprenditori edili ha chiesto all'INPS la cassa integrazione per i lavoratori. A Marsala, invece, si fa in maniera diversa, si va controcorrente e tutto ciò sta generando molta preoccupazione tra gli albergatori, ristoratori, titolari di bar e locali, che già soffrono particolarmente devondosi leccare le ferite per lo stop dell'Aeroporto di Birgi. Dopo il danno, dunque, anche la beffa.