La condanna a un anno e mezzo di carcere è stata invocata davanti al Tribunale di Marsala dal pm per il 44enne marsalese Giacomo Di Girolamo, ex responsabile del gruppo di promotori finanziari della locale agenzia della Banca Mediolanum, processato davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone per appropriazione indebita, truffa aggravata in concorso e falso in scrittura privata.
Nove mesi, invece, sono stati invocati per la 42enne Francesca D’Amico, che in alcuni casi avrebbe agito d’intesa con Di Girolamo, accusato di avere raggirato parecchie persone. Sei, però, sono stati i casi per i quali il pm si è visto costretto a chiedere il “non luogo a procedere” per intervenuta prescrizione. Per due casi, invece, ha chiesto l’assoluzione sulla base delle perizie calligrafiche chieste dall’avvocato difensore Ignazio Bilardello, che terrà la sua arringa il prossimo 3 ottobre. Nel processo, la Banca Mediolanum è al tempo stesso responsabile civile e parte civile. “Datemi i soldi che ci penso io fare tutto il resto…” avrebbe detto il Di Girolamo a diversi risparmiatori. Promettendo di versare le somme sui loro conti correnti o i libretti al risparmio, nonché di effettuare investimenti finanziari o stipulare contratti di pensione integrativa. Il denaro, però, sarebbe finito nelle tasche del promoter. L’ammontare della truffa è stata quantificata in circa un milione di euro. Le parti civili sono una ventina. A rappresentarle sono gli avvocati Carlo Ferracane (proprio dalla denuncia di un suo cliente è partita l’inchiesta delle Fiamme Gialle della Procura), Giuseppe Gandolfo, Salvatore Fratelli, Sebastiano Isidoro Genna, Giuseppe Cavasino, Riccardo Marceca, Giacomo Pipitone e Pietro Giacalone.