Il commercialista napoletano Crescenzo Messina è stato ascoltato, in Tribunale, come consulente tecnico della difesa (avvocati Antonino Carmicio e Antonio Ciotola) nel processo che vede imputato il 38enne agente di commercio marsalese Antonio Ignazio Correra per bancarotta fraudolenta e truffa allo Stato. “Non ho trovato fatti che tipicamente si ravvisano nelle ipotesi di bancarotta fraudolenta” ha concluso il consulente.
Molti, secondo il commercialista partenopeo, sono gli elementi che escluderebbero la configurabilità della bancarotta fraudolenta. Riprendendo quanto già evidenziato in precedenza dal ragionier Ignazio Urso (testimone citato sia dall’accusa che dalla difesa), Crescenzo Messina ha ricostruito i pagamenti effettuati dalla Kemical Green, la ditta di Correra, poi fallita, in favore dei creditori per complessivi due milioni e mezzo di euro a fronte di un volume di affari, nel triennio 2007/2010, di circa tre milioni. Il Consulente ha, inoltre, evidenziato la presenza di fideiussione personale del Correra in favore della Kemical Green, aggiungendo che in alcune circostanze l'imputato abbia riversato nei conti correnti della sua società fondi provenienti da suoi conti correnti personali e, addirittura, l'effettuazione di pagamenti ai fornitori superiori di circa 72 mila euro rispetto a quanto effettivamente dovuto. Tutto ciò, per il consulente, denota “la mancanza di una volontà fraudolenta” del Correra. Il Tribunale ha, pertanto, deciso che nominerà un consulente tecnico super partes.